L'Istituto del Nastro Azzurro - Centro Studi sul Valore Militare CESVAM
Il Blog è stato attivato come espressione del Progetto “Storia in laboratorio” rivolto agli studenti delle classi medie e superiori. E’ espressione delle pubblicazioni Raccolte nella “Collana Storia in Laboratorio” E’ spazio esterno delle pubblicazioni del CESVAM – Istituto del Nastro Azzurro” (info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
L'Istituto del Nastro Azzurro - Centro Studi sul Valore Militare CESVAM
ANNESSO
A:
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione
bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO
D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email:
albodoro@istitutonastroazzurro.org
ANNO
II, N. 3, Marzo - 2024, 1 Aprile 2024
II/3/176. La
decodificazione di questi numeri è la seguente: II, anno di edizione dell’annesso, 3 il mese di
edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 176 , il numero della comunicazione
dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia citata o altra
notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga
omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO NAZIONALE DEI
DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO trova come naturale
complemento la piattaforma www.cesvam.org.
1I/3/177. Provincia di Varese (78). Albo d’Oro
della Lombardia. Utente Stefano Bodini. Mandato Progetto, Lineamenti e Guida
all’Inserimento ed Home Page. Inizio inserimento dati mese di aprile 2024
II/3/178 - Alla data del
31 marzo 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono.
R. Bottoni (2868), M. Brutti (628), C.M. Magnani (4865), S. Marsili (319), C.
Mastrantonio (1508), R Quintili (1223), P. Tomasini (3563), W. Vignola (583).
II/3/179 - Provincia di Bari. L’Albo d’oro della
Federazione di Bari che riporta oltre 3000 decorati sarà preso in esame per
l’inserimento da Carlo Maria Magnani al termine degli inserimenti di Trieste.
II/3/180. Provincia di Catanzaro. Il Cap Dott.
Vincenzo Santoro ha comunicato che inizierà nel mese di Marzo corr.
L’inserimento dei dati disponibili. Segnala un Errore nella Guida (1.9 pag 77)
in cui non è riportata la Regione Calabria e la suddivisione per provincie. Si
è provveduto a correggere. Alla data del 31 marzo sono stati ineriti 209
Nominativi di Decorati
II/3/181 – Provincia di Verona (80). Albo d’Oro
del Veneto Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame
per le fonti e l’inserimento dati nel 2026
II/3/182 Alla data del 31
marzo 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono.
Sauro Marsili (319), Laura Monteverde (2742), Roberta Olevano (456), Niccolò
Paganelli(39), Sergio Pirolozzi (245), Maria Luisa Querzoli (548) David Truscello
(838)
II/3/183 – Inserimenti
Collettivi. Prosegue l’inserimento dei Reggimenti di fanteria che hanno
partecipato alla I Guerra Mondiale e che sono stati decorati di Croce di
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia, oggi d’Italia.
II/3/184 – Provincia di Trieste (76). Albo d’Oro
del Friuli Venezia Giulia. Utente. Carlo Maria Magnani. Inserimento dal mese di
Gennaio 2024. Alla data del 31 marzo 2024 i Decorati inseriti su questa fonte
sono fino alla lettera N.
II/3/185 – La
Edizione della Guida è in aggiornamento. Si crede opportuno predisporre una
edizione il 30 giugno 2024 con gli aggiornamenti intercorsi. Chi non avesse
avuto la Guida per l’Inserimento sia della Anagrafica che della Decorazione lo
faccia presente ( albodoro@istitutonastroazzurro.org
II/3/186 – Provincia di Sondrio (69). Albo d’Oro
della Lombardia. Utente Alberto Vido. Inviato l’Home Page per inserimento. Fonte C. 1 11 Albo d’Oro della provincia di
Sondrio ed 1970. Inserimento in corso.
II/3/187 – Provincia di Rovigo (65) Albo d’Oro
del Veneto Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame
per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/3/188 - Alla data del
31 marzo 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono.
Monica Apostoli ((894), Giovanni Riccardo Baldelli (173), Alessia Biasiolo
(1208), Osvaldo Biribicchi (8), Massimo Coltrinari (322), Claudio Fiori (256),
Fabio Lombardelli (69), Giorgio Madeddu (254)
II/3/189 - Provincia
di Trento. (74). Albo d’Oro del Trentino Alto Adige. E’ stato individuato
un Albo d’Oro su supporto informatico. Da individuare utente. Inserimento dati
dal 2025
II/3/190 – Provincia di Bolzano. Claudio Fiori ha
inserito i decorati della Provincia di Bolzano riportati sull’Albo d’oro di
Bolzano e Merano. Il Dato che emerge che i decorati iscritti alla Federazione
nell’anno di edizione dell’Albo d’Oro erano 252, ma effettivamente nati nella
provincia di Bolzano erano in totale 8. Il dato all’esame di ulteriori
considerazioni
II/3/191 – Provincia di Sassari (67). Albo d’Oro
della Sardegna. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in
esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/3/192 - Roberto Orioli sta predisponendo la Home
Page dell’Albo d’Oro dei Decorati con tutte le sue componenti. Si pensa che
sarà in prima versione disponibile per il mese di aprile.
II/3/193 – Provincia di Teramo (71). Albo d’Oro
degli Abruzzi Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in
esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/3/194 – Dal mese di
aprile si inizierà a preparare le schede dedicate alla Statistica, iniziando a
predisporre il rapporto tra numero mdi abitanti e numero dei decorati/ Poi tra
decorazione concessa e tipo di decorazioni
e numero di abitanti.
II/3/195 Provincia
di Taranto.(70). Albo d’Oro della Puglia. Salvo nuovi elementi acquisti
questa provincia sarà presa in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/3/196. Congratulazioni
vivissime a Sergio Pirolozzi al suo rientro da una missioni impegnativa all’estero.
Quanto prima, recuperare tutte le energie psicofisiche e riambientatosi, riprenderà
la collaborazione con il CESVAM e continuerà a dare il suo apporto all’Albo
d’Oro per i decorati della provincia di Salerno.
II/3/197 – Provincia di Treviso (75). Albo d’Oro
del Veneto. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame
per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/3/198, Alla data del 1
marzo 2024 il totale delle decorazioni
inserite erano 21847 Alla data del 1 aprile 2024 il numero degli inserimenti di Decorati era
pari a 19800 per un totale di 24026
Decorazioni
II/3/199 .Il Dott.
Santoro segnala: Sono state concesse decorazioni al Valor Militare in A.O.I dal
1936 allo scoppio della seconda guerra mondiale per atti contro i ribelli
etiopi. La Guerra in Etiopia si è conclusa il 5 maggio 1936. Tutte le Medaglie
concesse vanno messe in “Tempo di Pace. Il Primo dopoguerra 1919-1939
(Attualmente è fino al 1934 sarà cambiato in 1939)
II/3/200 - – Prossimo
INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 maggio 2024. precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio
2023) ANNESSO sono, pubblicati su www.cesvam.org e sul sito
dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare
e su www.valoremilitare.org.
Dal gennaio 2024 L’ANNESSO al Bollettino
Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo. Prossima edizione
di INFOCEVAM – ANNESSO II/4 Aprile 2024
che uscirà il 1 maggio 2024 (a cura di massimo coltrinari)
ANNESSO
A:
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione
bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO
D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email:
albodoro@istitutonastroazzurro.org
ANNO
II, N. 2, Febbraio - 2024, 1 Marzo 2024
II/2/151. La
decodificazione di questi numeri è la seguente: I anno di edizione dell’annesso,
1 il mese di edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 01, il numero della
comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia
citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di
informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO
NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO
trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org.
1I/2/152. Provincia di Bolzano. Alla data odierna
è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Claudio Fiori
II/2/153. Provincia di Padova Albo d’Oro del
Veneto Preso contatto con il Presidente della Federazione nel 2023, che ha mostrato disponibilità. Nel
mese di Febbraio si prenderà contatto per avviare le prime procedure di
esecuzione
II/2/154 Provincia di Parma (49). La Sig.ra
Bottoni ha completato l’inserimento dei Decorati. Predisposto la export di
arma. Controllo ed utilizzo dei dati disponibile
II/2/155 Decorati di Casa
Savoia. Sono Stati inseriti i componenti di Casa Savoia fino al 1933. Fonte
Albo d’Oro Torino. Progetto di predisporre la procedura export per il
successivo controllo
II/2/156 Alla data del 29
febbraio 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono.
R. Bottoni (2672), M. Brutti (472), C.M. Magnani (4521), S. Marsili (206), C.
Mastrantonio (1446), R Quintili (11155), P. Tomasini (3206), W. Vignola (492)
II/2/157 Provincia di Macerata. Alla data
odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Mario Brutti
II/2/158 Provincia di Pavia (50) Albo d’Oro
della Lombardia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in
esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/159 Provincia di Frosinone (86). Tramite
Presidente Sezione di Formia. Il Sig. Maddalena ha dato la raccolta dei
Decorati della provincia su supporto exelles. Inviato Homepage.
II/2/160 Provincia di Fermo Alla data odierna è
estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Massimo Coltrinari
II/2/161 Provincia di Savona (83). Albo d’Oro
della Liguria. Utente Dott. Niccolò Paganelli. Inserimenti alla data odierna
32.
II/2/162 Alla data del 29 marzo 2024 gli
inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono. Monica Apostoli
((763), Giovanni Riccardo Baldelli (173), Alessia Biasiolo (1055), Osvaldo
Biribicchi (8), Massimo Coltrinari (322), Claudio Fiori (256), Fabio
Lombardelli (60), Giorgio Madeddu (254)
II/2/163 Provincia di Udine (77). Albo d’Oro
del Veneto Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame
per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/164 Roberto Orioli
sta predisponendo la maschera per il sito dell’Albo d’Oro nazionale dei
decorati al valor militare italiani e stranieri dal 1793 ad oggi. Alla data
odierna il titolo del sito in forma sintetica risulta essere
“www.albodorocombattenti@istitutonastroazzurro.org”
II/2/165 II/2/166 Guida all’inserimento dati.
Periodo Storico. Paola Tomasini suggerisce di inserire accanto alla dizione della guerra anche l’anno di
svolgimento. Esempio Guerra di Libia 1911-1912; Guerra d’Etiopia 1936-1937,
Guerra di Spagna (1936-1939). Si provvede.
II/2/167-Provincia di Cuneo (84). Albo d’Oro del
Piemonte Non vi sono fonti
disponibili. Nell’orbita di Asti. Utente Marco Montagnani. Inserimento dati
eventuale nel 2025
II/2/168 Paola Tomasini e
Laura Monteverde nel periodo di febbraio sono state impegnate ad inserire i
dati sulla base dell’Albo d’Oro di Milano. Mario brutti sul albo d0ro
disponibile della provincia di Macerata, Claudio Fiori sull’Albo d’oro della Federazione di Bolzano e Merano
II/2/169 Provincia di Pistoia. Alla data
odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Paola Tomasini
II/2/170. Claudio Fiori,
utente della provincia di Bolzano ha inserito tutti i nominativi dell’Albo
d’oro di Bolzano e Merano che ammontano ad oltre 2050 nominativi. E’ risultato
che nato nella provincia di Bolzano sono solo una decina. Sono in corso le
valutazioni su questi dati
II/2/171 Provincia di Piacenza.(54) Albo d’Oro
dell’Emilia Romagna Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa
in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/172 Guida
all’inserimento dati. Aggiornamento. Laura Monteverde suggerisce di inserire
nel campo “Riferimento di Legge” la dizione “non disponibile. Si provvede
II/2/173 Albo d’Oro della
Sicilia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per
le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/174 Alla data del 1
novembre 2023 gli inserimenti per assegnazioni totali sono stati 14.483, alla
data del 1 dicembre 2023 16168, alla data del 1 gennaio 2024 sono 18180, alla
data del 1 febbraio 2024 sono 20123 , alla data del 1 marzo 2024 21847 per un totale di 18106 Decorati
II/2/175 - – Prossimo
INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 marzo 2024. precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio
2023) ANNESSO sono, pubblicati su www.cesvam.org e sul sito
dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare
e su www.valoremilitare.org.
Dal gennaio 2024 L’ANNESSO al Bollettino
Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo. Prossima edizione
di INFOCEVAM – ANNESSO II/3 Marzo 2024 1
Aprile 2024
(a cura di massimo
coltrinari)
TESI DI LAUREA
PREMESSA
Lo scopo di questo
elaborato consiste nel delineare sinteticamente la situazione internazionale
che ha portato allo scoppio della Grande Guerra, esporre le linee essenziali
del Piano Schlieffen che ne determinò l’intero corso e il previsto apporto
italiano ai piani di guerra tedeschi. Nel primo capitolo verranno
sinteticamente esposti gli eventi che portarono al delinearsi dei due blocchi
contrapposti e le cause che condussero allo scoppio del primo vero conflitto
mondiale, tracciando altresì un breve excursus sugli eserciti principali che si
scontrarono nelle prime fasi della guerra: il piccolo ma tenace esercito belga,
l’esercito “di revanche” francese, il professionale esercito inglese, lo
“schiacciasassi” russo e l’ormai decadente esercito austro-ungarico che il
Generale Conrad Von Hotzendorf tentò di rivitalizzare, per giungere infine al
“capolavoro tedesco”, il suo esercito.
Nel capitolo 2
verrà analizzato il Piano XVII francese, necessario per comprendere appieno
l’evoluzione della strategia militare tedesca che da un approccio difensivista
a occidente, con Schlieffen e il suo famoso Memorandum raggiunse l’apice del
tecnicismo e della pianificazione militare novecentesca e cambiò nettamente
direzione improntandosi su un’offensiva a occidente e a una difensiva ad
oriente. Verranno analizzate le caratteristiche essenziali del Piano, i difetti
intrinseci, le variazioni suggerite dal successore Von Moltke.
Il Capitolo 3
vedrà l’analisi sintetica delle prime settimane di guerra, gli errori e le
indecisioni del Comando tedesco sino ad arrivare al fallimento nella battaglia
della Marna. Con questo scontro, terminava la guerra di movimento, falliva il
Piano Schlieffen con tutti i suoi presupposti e iniziava la guerra di trincea
che avrebbe vincolato le forze contrapposte sino al 1918.
L’ultimo capitolo
è dedicato alla posizione italiana all’interno della Triplice Alleanza, le
convenzioni militari con gli Imperi Centrali, il previsto apporto alla guerra
tedesca, dapprima accolto con sufficienza, poi richiesto fortemente dopo la
battaglia della Marna, dove avrebbe potuto essere determinante. Da questo
capitolo emerge un’Italia considerata inizialmente come una Potenza solo per
convenzione, militarmente non preparata anche se desiderosa di ben figurare con
gli Alleati, un’Austria che seppur alleata la tenne sempre sotto controllo sino
ad arrivare a predisporre piani per recuperare i vecchi territori perduti,
pronta anche ad ingannare per averne l’appoggio quando la situazione divenne
tragica, e una Germania che tentò sempre di mediare tra i due antichi
avversari, sempre tenendo bene a mente i propri scopi e prediligendo i contatti
privilegiati con gli austriaci. Dopo la sconfitta della Marna, i tentativi
tedeschi di mediare e ottenere che l’Austria cedesse il Trentino affinché
l’Italia si mantenesse neutrale capitolarono quando nel maggio 1915 il Patto di
Londra sancì il cambio totale di alleanze.
Nelle conclusioni
finali si vuole considerare, oltre ai difetti intrinseci del famoso Piano
Schlieffen e alla sua condotta fallimentare, il peso che avrebbe avuto
un’Italia al fianco degli Imperi Centrali, il peso appunto che avrebbe avuto il
previsto invio della 3°Armata sul Reno, Armata che avrebbe potuto essere
determinante non solo nella battaglia della Marna ma, a seconda di quanto
emerso nel corso dello studio sui vari profili d’impiego anche su altri settori
del fronte. Impossibile stabilire con certezza se il mancato intervento
italiano avrebbe consentito la vittoria della Triplice sull’Intesa, ma senza
dubbio un’Italia allineata con gli Imperi Centrali, trattata come un vero
alleato con lealtà e rispetto, avrebbe senza dubbio avuto un influsso
estremamente rilevante sulle operazioni belliche iniziali, le più importanti
dell’intero conflitto.
Dott. Manuel Vignola
TESI DI LAUREA
Questo lavoro è dedicato a tutte le figlie, i figli, le mogli e i mariti degli operatori e le operatrici di Intelligence in servizio, in pensione e deceduti, poiché essi al di fuori del mondo virtuale hanno dedicato, dedicano e dedicheranno senza sosta il loro tempo per proteggerci e tutelarci.
Premessa
Oggetto della presente tesi è: Human Intelligence e
Virtual Humint “l’uomo che si adatta” durante l’epoca moderna. Intendiamo per
Human Intelligence è l'attività di intelligence consistente
nella raccolta di informazioni per mezzo di contatti interpersonali, e come tale si
contrappone ad altri canali informativi più "tecnologici", come SIGINT, IMINT, e MASINT.
La NATO definisce
la HUMINT come "una categoria di intelligence derivata da informazioni
raccolte e fornite da fonti umane ed intendiamo per Virtual Humit Intelligence
attività di raccolta di informazioni attraverso l’interazione con fonti umane
su internet. Su queste basi lo scopo
della presente tesi è dimostrare quanto la Human Intelligence (HUMINT), storicamente la più antica
tecnica di raccolta di informazioni per mezzo di contatti interpersonali, non può
prescindere dall’utilizzo delle tecnologie digitali e dalla inarrestabile
produzione di informazioni per mezzo delle applicazioni fruibili nel Cyberspace.
Queste ultime hanno influenzato completamente il modo dell’essere umano di
concepire la propria esistenza e di gestire i suoi rapporti sociali. In tal
senso, un particolare contributo è stato reso dai social media, sempre più
interpretati dalle masse come strumenti di interazione con l’ambiente esterno e
come mezzo per raggiungere un target audiences difficilmente
accessibile in altro modo. La conduzione di attività di human intelligence in
una global digital society impone una sostanziale
rivisitazione delle tradizionali metodologie di interazione con le persone,
l’adozione di nuovi schemi di approccio psicologico ottimizzate per la gestione
di rapporti virtuali e l’utilizzo di tecniche di ricerca, estrazione ed
elaborazione dei dati contenuti social media. La Virtual Human Intelligence
(VHUMINT) nasce quindi dall’esigenza di trasportare la proverbiale e complessa
tecnica di cognitive feats della Humint all’interno dei
social media, nel tentativo di acquisire da questo nuovo mondo di dati digitali
un prodotto di conoscenza di maggiore spessore qualitativo.
I limiti di spazio sono riferiti in particolare nel
sistema di sicurezza in Italia ma fornendo alcuni esempi di eventi nel mondo i
quali hanno contribuito a dare un nuovo impulso nelle tecniche di raccolta
informativa da fonte umana.
I limiti di tempo riguardano l’epoca moderna, dove lo
Humint, storicamente
la più antica tecnica di raccolta di informazioni per mezzo di contatti
interpersonali, si è adattata alle nuove
esigenze dell’uomo moderno, il mondo virtuale.
Possibilità di sviluppo e approfondimento di temi di
tesi, in relazione alle future esperienze ed acquisizioni di nuove fonti nel
quadro delle indicazioni e dei lineamenti del presente Master in Terrorismo e Antiterrorismo
Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi.
QUADERNI PUO' ESSERE RICHIESTA ALLA SEGRETERIA GENERALE DELL'ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
all'indirizzo segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
INFOCESVAM
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
____________________________________________________________________
ANNO X, 47/48 N. 6, Novembre -
Dicembre 2023, 1 gennaio 2024
X/6/776 La
decodificazione di questi numeri è la seguente: X anno di edizione, il mese di
edizione di INFOCESVAM, 776 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.
Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes”
dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro
Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento
delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale
Dei Decorati al Valor Militare. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la
precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente dedicato
all’aggiornamento dei progetti in corso ed alla accessibilità avuta ai Blog
Storici collegati.
X/6/777. QUADERNI ON
LINE, espressione in rete della rivista QUADERNI, edizione a stampa, ospitata
su www.valoremilitare,blogspot.com.
Alla data del 31 dicembre 2023 i contatti totale sono stati 161261, quelli
dell’ultimo mese, 4684, la media dei contatti è di circa 3430 al giorno.
X/6/778 Master in Storia Militare Contemporanea dal.1792
Al 1960 Si è tenuta la sessione
invernale in data 30 novembre 2023 presso la sede della Università. Tutti i
Laureati hanno espresso il desiderio di continuare la collaborazione con
l’Istituto del nastro Azzurro. Si sono laureati i Dottori. S, Fasano, A.V.
Gadaleta, D. Muzzioli, R, Meloni.
X/6/779 Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.internamentoereticolati.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
60752, contatti giugno 2023: 3512; media mensile 327. Post pubblicati 396. Blog
di riferimento per il fenomeno dell’internamento civile, razziale, politico,
etnico, religioso e in genere per le misure adottato da uno Stato per la sua
sicurezza interna
X/6/780 – Progetto Libano
40° Anniversario. Predisposto im manoscritto n. 1 del Volume II di detto
progetto. L’articolazione prevede un Capitolo dedicato alla struttura del
Centro Nazionale di Documentazione Ricerca e Memoria sulle Missioni Umanitarie
di Pace di Ricasoli, e gli altri tre
capitoli che devono raccogliere le testimonianze di circa 90 protagonisti delle missioni di
pace. Collaborazione con il Club Ufficiali Marchigiani, attraverso la MAVM Claudio Fiori e con la Federazione
Provinciale di Arezzo –Siena, tramite Stefano Mangiavacchi
X/6/781 – Ricerca.
Battaglia di Tagliacozzo 1268. Si cerca documentazione riguardante l’impiego
della Cavalleria Francese in merito al suo impiego contro la fanteria tedesca,
in relazione alla sorpresa effettuata, in quanto le fonti disponibili non sono
sufficienti e presentato notevoli discordanze. Giampaolo Serone. Contatto
tramite ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org
X/6/782 Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.regnodelsud.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”61660,
contatti giugno 2023: 1243; media mensile 332. Post pubblicati 547. Blog di
riferimento per i temi del Primo fronte della Guerra di Liberazione 1943 -1944,
Il Regno del Sud
X/6/783 Corso di approfondimento e perfezionamento in
Terrorismo ed Anti Terrorismo internazionale per Diplomati. La sessione finale
di laurea si è tenuta il 30 novembre 2023 presso la sede della Università.
Hanno conseguito il Diploma il M:llo CC Silva Papini.
X/6/784. Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.guerradiliberazione.lastoria,blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
22363, contatti giugno 2023: 1681; media mensile 120. Post pubblicati 399. Blog
di riferimento per i temi riguardante la Guerra di Liberazione 1943 -1945 nei
suoi temi generali
X/6/785 – La piattaforma
CESVAM presenta allo stato attuale problemi di difficile consultazione. Chiara
Mastrantonio studia la possibilità di una ripresa con una forma di
consultazione più facile. Nel mese di gennaio 2024 è previsto un inconro con
Chiara Luzi ed il Direttore del Cesvam per passare alla fase di applicazione e
continuare la implementazione della piattaforma.
X/6/786, Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.marche1944.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 34095,
contatti giugno 2023: 915; media mensile 183. Post pubblicati 352. Blog di
riferimento per fornire elementi di conoscenza del costume militare
X/6/787. Master di 1° Liv
in Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi. Il 30 novembre 2023 si è
tenuta la sessione di laurea invernale. Presso la Università. Si sono laureati i
Dottori A. Di Placido e A. Vazzaz. Entrambi hanno espresso il desiderio di
continuare a collaborare con l’Istituto del Nastro Azzurro.
X/6/788 CESVAM Papers.
Dal Bollettino prossimo saranno pubblicati i titoli della CESVAM Papers a
disposizione presso la Emeroteca del CESVA a partire dal n. 1 del 2020.
X/6/789. www.associazionismomilitare
.blogspot.com ab inizio”24480, contatti giugno 2023: 2346; media mensile 132.
Post pubblicati 550. Blog di riferimento per fornire alimentare a favorire l’associazionismo
militare. Dal 2023 è diventato il blog di riferimento dell’Albo d’Oro Nazionale
dell’Istituto del Nastro Azzurro.
X/6/790 - Master di 1°
Liv. In Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi.
Si è tenuta la sessione invernale in data 30 novembre 2023 presso la sede della
Università. Tutti i Laureati hanno espresso il desiderio di continuare la
collaborazione con l’Istituto del nastro Azzurro. Si sono laureati i Dottori.
G. Carbone, E. Fersuela, D. Laudisa, L.M. Losacco, A.N. Pastrana Espinosa, A.Rota,
A.Almonte, G. Fè, M. Fraioli, A Madeddu, A.Rolli. Il Dott Giuseppe Boccuzzo in
servizio presso la Nostra Ambasciata in Nigeria, ha sostenuto la discussione di
laurea in via telematica.
X/6/791 – Il Col. Mario
di Spirito è il nuovo Presidente della Sezione UNUCI di Spoleto. Il CESVAM ha
presentato le sue congratulazioni per la nomina e nella occasione ha avviato un
programma di collaborazione sinergica per la prossima primavera sulla base di
attivazioni di conferenze a carattere storico e presentazione di volumi
X/6/792 – IL 15 dicembre
2023 presso la Biblioteca Comunale di Civitavecchia il gen A Trogu e il
direttore del CESVAM hanno presentato il Volume I della Serie Prigionia. Dal
titolo “Prigionia ed Internamento. Principi, Istituti e Lineamenti Giridici .
Il Valore del Combattente Disarmato”.
X/6/793. Blog Storici.
Storia Locale www.anconalastoria.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
50576, contatti giugno 2023: 88; media mensile 320. Post pubblicati 410. Blog
di riferimento per studi di carattere locale
X/6/794. La Direzione
Amministrativa della Università degli
Studi N. Cusano Telematica Roma ha comunicato che le competenze dell’Istituto
del Nastro Azzurro per l’Anno Accademico 22/22 (Tre sessioni di Laurea (Giugno
e Dicembre 2021 e Febbraio 22) ammontano al oltre 17.000. Il versamento di tale
cifra all’Istituto sarà effettuato nel
mese di Gennaio 2024.
X/6/795 – Il 21 dicembre
2023 è stato dato allo spedizioniere l’incarico della spedizione del N. 4
(Ottobre –Dicembre 2023) della Rivista QUADERNI., N. 30° della Rivista. La
Distribuzione inizia dal 9 Gennaio 2024. Sono state inviate 210 Copie come da
Indirizzario aggiornato al 31 dicembre 2023 e 40 Copie alla Sede, di cui 10 per
la Emeroteca e le altre a disposizione per chi ne fa richiesta.
X/6/796 Blog
Associazionismo Militare. www.biblioteche.fondocoltrinari.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
20655, contatti giugno 2023: 1094; media mensile 111. Post pubblicati. Blog di
riferimento per l’Emeroteca del CESVAM e tutti gli altri fondi creati presso
varie biblioteche per la conservazione delle Pubblicazioni del CESVAM stesso.
X/6/797 – il 21 Dicembre
2023 con conferma successiva è stato dato
alla Casa Editrice “Archeoares” il “ Visto si Stampi” del Volume “
Libano La Prima Esperienza fuoriarea”. Riflessioni nel 40° anniversario.”
Conclusione del progetto relativo. L’uscita a stampa è prevista per la seconda
metà del mese di gennaio. La distribuzione previsto l’invio di un congruo
numero di copie alla Federazione di Arezzo Siena per il Centro Nazionale di
Documentazione Ricerca e Memoria sulle Missioni Umanitarie di Pace
X/6/798. Blog Storici.
Storia del Risorgimento www.castelfidardo1860.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
39068, contatti giugno 2023: 106; media mensile 210. Post pubblicati 439. Blog
di riferimento per studi riguardanti il risorgimento nazionale 1815 - 1918
X/6/799 . IL CESVAM
osserva il Calendario Universitario. Pertanto
dal 20 Dicembre 2023 al 8 Gennaio 2024 tutt e le attività sono sospese
per le vacanze natalizie. Riprenderanno il 15 gennaio 2024 dopo una settimana
sabbatica per il riavvio delle attività per il 2024.
X/6/800. Prossimo INFOCESVAM
sarà pubblicato il 1 gennaio 2024. I precedenti numeri di Infocesvam (dal
gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.
10/02/1923 Fiume
16/02/1923 Udine
17/02/1923 Taranto
05/04/1923 Ancona
05/04/1923 Catania
13/04/1923 Firenze
15/04/1923 Genova
22/04/1923 Napoli
05/05/1923 Milano
26/05/1923 Palermo
28/05/1923 Venezia
02/06/1923 Roma
15/06/1923 Torino
16/06/1923 Livorno
22/06/1923 Reggio Calabria
22/06/1923 Reggio Emilia
28/06/1923 Mantova
28/06/1923 Mantova
30/06/1923 Potenza
01/07/1923 Foggia
02/07/1923 Macerata
02/07/1923 Macerata
07/07/1923 Parma
08/07/1923 Messina
16/07/1923 Lucca
19/07/1923 Perugia
22/07/1923 Campobasso
27/07/1923 Trieste
16/08/1923 Trapani
26/08/1923 Pola
09/09/1923 Lecce
09/09/1923 Siena
16/09/1923 Arezzo
30/09/1923 Siracura
08/10/1923 Modena
09/10/1923 Cosenza
13/10/1923 Cremona
13/10/1923 Massa
20/10/1923 Bergamo
21/10/1923 Rovigo
21/10/1923 Sassari
23/10/1923 Piacenza
24/10/1923 Treviso
25/10/1923 Aquila
25/10/1923 Benevento
28/10/1923 Porto Maurizio
31/10/1923 Padova
18/11/1923 Como
09/12/1923 Salerno
16/12/1923 Brescia
18/12/1923 Trento
Massimo Coltrinari, Antonio Trogu,
Libano, la prima esperienza fuori area. Riflessioni nel 40° anniversario, Roma.
Roma Viterbo, Collana I Libri del Nastro Azzurro, 110 pagine, 10 euro
Presentazione
Negli anni
ottanta le Forze Armate Italiane, in generale, avevano orizzonti definiti dal
ruolo che la Nato aveva assegnato all’Italia nel cosiddetto fianco sud;
l’Esercito Italiano, in particolare, era concentrato sul cosiddetto confine
orientale, tutto orientato a difesa di quella che poi divenne l’iconica “soglia
di Gorizia”.
La
situazione internazionale, nel confronto est-ovest, aveva una sua centralità nel
trentennale, allora, conflitto israelo-palestinese, un conflitto che agli inizi
degli anni ottanta era sconfinato anche nel Libano, un paese che negli anni
settanta era un paese stabile, sicuro e con una vivibilità accettabile.
La
situazione precipitò in modo preoccupante e nel giro di qualche mese maturò per
Le Forze Armate italiane la doppia esigenza di essere chiamate a svolgere
operazioni, in aree di crisi, di interposizione al fine di ristabilire situazioni
fortemente deterioriate. Iniziava quella grande stagione che al tempo ebbe,
nella pubblica opinione, la dizione di “Missione di Pace”.
Si
passava, per l’Esercito, da una funzione prettamente di guarnigione e presidio,
ad una funzione di proiezione fuori dal territorio nazionale in operazioni
diverse da quelle della guerra. Tutto era da inventare, in quanto dalla fine
della seconda guerra mondiale, nessun soldato italiano era uscito dal territorio
nazionale.
Fu
un momento importante che questo volume vuole focalizzare, nel 40° anniversario
nelle sue variegate articolazioni, che cambiò il volto e dell’Esercito e delle
Forze Armate italiane proponendo anche una riflessione su questo aspetto
veramente importante della nostra storia recente.
Gen. Carlo Maria Magnani
Presidente Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro
Fra Combattenti decorati al Valor Militare
La presente pubblicazione, nel
quarantesimo anniversario della Missione “Italcon”, vuole ricordare e rendere
omaggio a tutti i partecipanti in quella che é stata la prima esperienza fuori
area delle Forze Armate Italiane, in uno scenario geopolitico nuovo, con
l’impiego di forze armate che ancora si basavano sulla leva generalizzata.
Come noto la Missione “Italcon” (o
"Contingente italiano in Libano") è stata un'operazione
di peacekeeping condotta dalle forze armate italiane nella
terra dei Cedri nell'ambito della MFL, sigla che sta per Forza Multinazionale
in Libano, a cui partecipavano anche la Francia, gli Stati Uniti d’America
e, in misura minore, la Gran Bretagna.
Sì svolse dal 1982 al 1984,
in due fasi, denominate "Libano 1" e “Libano 2" e, occorre
sempre ribadirlo era la prima volta dopo la fine della seconda
guerra mondiale che elementi delle nostre Forze Armate di terra, di mare,
di cielo, era chiamato ad operare in missione fuori dai confini italiani, con
il compito di svolgere azione di interposizione tra le parti in conflitto
primariamente di difendere la popolazione civile. Non era la prima volta, come
il volume ampiamente mostra che le nostre Forze Armate erano chiamate a
svolgere questi compiti. In epoca contemporanea, già il Regno di Sardegna aveva
chiamato le sue unità a compiti diversi da quelli istituzionali, soprattutto la
Marina, che svolse numerosi missioni anche a protezione degli interessi dei
sudditi sabaudi, sia a protezione dei propri emigranti soprattutto nel nuovo
continente. All’indomani della Unità d’Italia sia fino allo scoppio della Prima
Guerra Mondiale, che all’indomani della Vittoria, le “missioni di pace” furono
variegate e numerose, continuando a svolgersi fino allo scoppio della II Guerra
Mondiale. Il secondo dopoguerra vede un arco di circa 30 anni in cui la nostra
politica di difesa vede le Forze Armate rimanere entro i confini nazionali, per
arrivare al Libano nel 1982, con cui si apre la grande stagione delle nostre
missioni fori area.
Come gli autori indicano
nella loro Nota, il volume ha due versanti: quello dottrinale e quello
rievocativo, dando al lettore un quadro ampio sia della materia che si sta
trattando sia del come le nostre forze armate interpretarono e realizzarono la
loro partecipazione.
Su questo versante, il
contingente italiano era composto da militari di leva, la cui preparazione alla
parte operativa si limitava a pochi mesi di addestramento intensivo. Una grossa
scommessa impiegare questa truppa in aree altamente conflittuali ed é
necessario ricordare che quando queste truppe furono chiamate ad operare in
Libano i nostri militari di leva si sono validamente confrontati con i
paracadutisti della Legione Straniera e con i marines statunitensi, dimostrando
coraggio, spirito di sacrificio, altruismo e grande umanità. Una scommessa
vinta che ebbe una vasta eco anche nella pubblica opinione di allora,
migliorando di molto il rapporto tra la stessa pubblica opinione e le Forze Armate.
Si può quindi affermare, senza essere tacciati di
presunzione, che le missioni Libano 1 e Libano 2 hanno avuto successo, hanno
fatto “storia” e hanno rappresentato un modello per le successive missioni. Il volume vuole ricordare e “fare memoria” di quei giorni, anche come
espressione del valore militare del nostro Paese.
Il Collegio
dei Redattori
Della
Rivista “QUADERNI DELNASTRO AZZURRO”
Nota degli Autori
Il Ministero della Difesa, nel quadro generale dei
progetti da proporre per l’anno seguente, indicava nel luglio del 2021 un tema,
tra i vari proposti, riguardante la nostra esperienza in Libano nel 1982,
proponendo delle riflessioni di quella che ormai è nota a tutti come la prima
“missione fuori area” delle nostre Forze Armate. Il progetto fu articolato,
come tutti i progetti del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare, in modo da
essere incardinato nel programma didattico di uno dei Master di 1° Livello,
attivati presso la Università degli Studi “N. Cusano” Telematica Roma. Il
progetto in argomento ebbe come riferimento il Master di 1° Liv. dal titolo
“Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi”. Capofila di esecuzione, sotto
la supervisione del Presidente Nazionale, del progetto fu il Direttore del
CESVAM. Approvato il progetto, nella sua fase di sviluppo fu chiamato il gen.
Antonio Trogu, docente del Master.
La realizzazione di un segmento del progetto vedeva la
realizzazione di un volume, sia per l’integrazione dell’offerta didattica, sia
per la divulgazione. Si è creduto opportuno dare a questo volume due versanti:
il primo didattico-storico, presentando “a tutto tondo” quelle che per due
secoli sono state le missioni fuori area, nelle variegate accezione, delle
nostre Forze Armate, sia in epoca preunitaria che in epoca nazionale; il
secondo versante a carattere rievocativo-divulgativo, peraltro molto contenuto
rinviando alla numerosa memorialistica esistente, dando però ampio spazio alle
considerazioni ed alle riflessioni, a quaranta anni di distanza di quella
esperienza di chi la visse direttamente.
Il progetto continua, andando al di là dei limiti
indicati in quello presentato dal Ministero avviando ulteriori ricerche
focalizzate sul valore militare riconosciuto, non solo per la Missione Libani 1
e Libano 2, ma anche per tutte quelle che furono svolte in epoca contemporanea.
Al momento di chiedere questo segmento di ricerca non si è in grado di
ipotizzare la edizione di un ulteriore volume dedicato al Valore Militare nelle
Missioni di pace oppure no; certamente i risultati che si otterranno vedranno
la edizione a stampa sui “CESVAM PAPERS” e la pubblicazione sulle filiere in
rete del CESVAM stesso.
M.C, A.T,
Lo scopo di questo volume è quello di proporre delle
riflessioni a carattere generale, anche da parte di alcuni protagonisti, della
esperienza che l’Italia affrontò agli inizi degli anni ’80 nel contesto
internazionale come partecipazione alla stabilizzazione e riduzione dei
conflitti. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale le Forze Armate Italiane
erano ispirate come impiego, per una scelta di politica militare ben precisa, ad
una decisa politica di difesa imperniata sull’art.11 della Costituzione repubblicana
del 1948 (L’Italia ripudia la guerra come soluzione dei contrasti tra gli
Stati); il corollario conseguente fu per decenni il “focus” di impiego delle
nostre unità soprattutto terresti sarebbe stato incentrato sulla difesa del
confine orientale.
Poi la svolta degli anni ’80. Per contribuire alla stabilità
internazionale e comporre i conflitti in corso, in ambito ONU, si volle
iniziare con l’invio di contingenti militari in Libano quella stagione che
presso la pubblica opinione si accreditò come “missioni di pace”. Forze armate
impiegate come strumento di contrasto alla violenza bellica, come forza di
interposizione, utilizzata da parti che non riuscivano a trovare altra soluzione
che la violenza ai loro dissidi. Si intervenne nel conflitto tra israeliani ed
arabi, iniziato nel 1948 e che ancora oggi continua e perdura, nella
convinzione di portare un contributo volto a fornire elementi di
stabilizzazione politica e sociale alle due comunità.
Il volume nella sua prima parte da un ampio quadro delle
attività svolte dall’Italia, dall’Unità d’Italia ad oggi, ma anche dando cenni
agli decenni precedenti in merito alle iniziative dell’allora Regno di Sardegna,
fino ai nostri giorni come prova che le “missioni di pace” nelle sue varie
interpretazioni fanno parte del DNA delle nostre Forze Armate; nella sua
seconda parte riporta riflessioni di chi fu partecipe di quella esperienza, a
quaranta anni di distanza, nei suoi risvolti politici ma soprattutto come prima
esperienza delle Forze Armate italiane chiamate a confrontarsi con una realtà
che non era la guerra classica, ma che presentava risvolti diversi e variegati spesso
non conosciuti, in un contesto in cui non si poteva sbagliare. Iniziò con il
Libano una stagione in cui le Forze Armate italiane furono impiegate come forza
di interposizione e stabilizzazione, stagione che risultò poi essere uno strumento
di sempre migliore addestramento ed efficienza per le stesse Forze Armate,
quasi una “sprovincializzazione” dello strumento militare sostanzialmente di
guarnigione, ma che fu pagato con un logoramento di materiali ed uomini ed un
allontanamento ordinativo, sul piano dottrinale, dal vero motivo per cui le
Forze Armate esistono. Alcune componenti terrestri (vedasi l’artiglieria e le
forze carriste), si ridussero a entità trascurabili, la fanteria perse di molto
il suo ruolo di arma base, a favore del genio, che assunse, appunto, sempre più
la funzione di arma base; inoltre componenti logistiche come la sanità ed il
commissariato assunsero una dimensione che andò oltre quella tradizione di
sostegno all’arma base. Uno strumento militare che si avvicinava a più ad una forza
paragonabile alle “constabulary forces” che realmente militare. Non per altro
per fronteggiare alla emergenza Covid-19 il Paese si affido, per la
vaccinazione di massa della popolazione ad una struttura gestita e approntata
dalla organizzazione militare.
Tutto questo venne a confrontarsi con gli eventi del 24
febbraio 2022 in Ucraina, in cui le Forze Armate sono chiamate a sostenere non
più missioni di interposizione e stabilizzazione, ma, nella sostanza, a
ritornare al loro ruolo di fronteggiare una guerra classica, in un contesto di
una coalizione come la Nato, in un contesto “dual use” il cui si sta
ripristinando l’”use” primario.
Il volume quindi offre momenti di riflessione di questo arco
temporale di quarant’anni anni come evoluzione ed impiego delle nostre Forze
Armate, vero riverbero della situazione in cui l’Italia è chiamata ad operare
I limiti di spazio sono quelli del territorio nazionale, del
mediterraneo orientale e dei territori libanese e a nord dello Stato di Israele
I limiti di tempo vanno per la prima parte visti in quelli
dell’età contemporanea, dalla Santa Alleanza ad oggi, in particolare dalla
prima missione di interposizione che si ebbe a metà dell’ottocento, con una
particolare attenzione agli anni ottanta del secolo scorso.
premessa: facoltativa
(eliminare fino a interruzione di sezione se non si desidera)
.
ANNESSO
A:
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione
bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO
D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email:
albodoro@istitutonastroazzurro.org
ANNO
I, N. 4, Settembre – Ottobre 2023, 1 novembre 2023
I/4/075. La
decodificazione di questi numeri è la seguente: I anno di edizione dell’annesso,
1 il mese di edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 01, il numero della
comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia
citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di
informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO
NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO
trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org.
I/4/076. I campi di
inserimento sono obbligatori e non obbligatori. Quelli obbligatori devono
essere per forza compilati. Qualora la fonte non indica il dato inserire “non
disponibile”. In ogni caso evitare di fare ricerche o altro per evitare perdite
di tempo
1/4/077. Elenco delle
fonti. 1.Albo d’Oro a Stampa disponibile, 2. Bibliografia di pertinenza, 3.
Archivio di Stato Foglio matricolare o Stato di Servizio, 4.Bollettino
Ufficiale dello Stato, 5. Gazzetta Ufficiale.
I/4/078. Provincia di
Firenze. Alla data odierna l’Albo d’Oro
di Firenze a stampa (oltre 5000
Decorati) è terminato. A fine novembre si procederà alla estrazione dei dati
per il controllo e ulteriore inserimenti
I/4/079. Provincia di
Torino. Carlo Maria Magnani ha inserito 3081 Decorati appartenenti alla Lettera
dalla A alla M. per un totale di 3081
I/4/080. Albo d’Oro.
Sardegna. Provincia di Iglesias Alla data Odierna sono stati inseriti 254
Decorati.
I/4/071. Acquisto di un
Scanner OCR da tavolo. E’ allo studio la possibilità di acquisto per
incrementare il tasso di inserimento dei Decorati.
I/4/072. Provincia di
Catania Il Dott. Davide Truscello ha assunto l’onere di inserimento. Alla data
odierna sono stati inseriti 203 Decorati.
I/4/073. Utenti già
indicati Sig. Coltrinari e Orioli e le Sig.re, Bottoni, Tomassini, Monteverde,
Mastrantonio. Le predette persone svolgeranno attività di tutoraggio per i
nuovi Utenti. Questi hanno iniziato la loro attività sono CM Magnani, G
Baldelli, M. Vignola, A, Biasiolo, O Biribicchi, F. Lombardelli, R Olevano. Nel
periodo considerato si sono aggiunti M Montagnani, G. Madeddu, A. Trogu, L
Marsibilio, M.L. Suprani, C. Ciocca, F. Atanasio, A. Vido, S. Pirolozzi, N.
Paganelli, A. Mattioli, D. Truscello, R. Meloni, S Bodini.
I/4/074. Albo d’Oro
Nazionale. Federazione di Pesaro - Urbino.
Testo base “Decorati al Valor Militare della Provincia di Pesaro Urbino.
Edizione 1984. Inserimento a partire da marzo 2023. Utente Dott. Roberto
Olevano. Al momento si è arrivati a tutta la lettera S. per un totale di 427
Decorati Si calcola che il lavoro sarà
finito per la metà di novembre 2023
I/4/75. Inserimento.
Provincia di Salerno. Studio ed analisi dei decorati di questa provincia. Esiste
un Annuario. Sarà incaricato per l’inserimento il Dott. Sergio Pirolozzi. Da
ottobre l’inserimento è demandato a Coltrinari o altri per attività di lavoro
di Pirolozzi. Alla data odierna inseriti 248 Decorati
I/4/076. Provincia di
Imperia. Testo base “Albo d’Oro della
Provincia di Imperia. II Aggiornamento1998.Confermato Inserimento a partire da
marzo 2023. Utente Dott. Manuel Vignola, che assume anche la veste di Tutor per
la Federazione di Genova, con il Presidente della quale sono in corso contatti.
La Liguria ha attivi inserimento per Savona, Imperia e Genova. Alla data
odierna inseriti 288 Decorati
I/4/77. Inserimento. Provincia di Terni. Esiste un
Annuario. Utente G. R Baldelli. Al 30 aprile sono stati inseriti 260 Decorati.
Nel mese di maggio passato incarico al Sig Quintili Roberto. Decorati inserito
742
I/4/078. Procedura Google
Lens. Il Dott. Orioli ha predisposto questa procedura con applicazione su
cellulare. Consiste nella possibilità OCR di fotografare scritti su word. Poi
inviare al testo e quindi con il copia incolla riportare il Testo su Albo
d’Oro. Rappresenta uno strumento per abbreviare l’inserimento delle
motivazioni. Ogni utente è consigliato di adottare questa applicazione per
abbreviare i tempi di inserimento
1/4/079 Nel periodo di gennaio-novembre
2023 gli inserimenti sono stati: Tomasini (2403), Mastrantonio (1206),
Monteverde (1781) Coltrinari (309), Bottoni (1987). Coltrinari (204) Decorati
Collettivi. Un apposito quadro fornirà dal 1 gennaio 2024 i dati di inserimento
per mese.
I/4/080. Provincia di
Forlì. Studio ed analisi dei decorati di questa provincia. Esiste un Annuario.
Incaricata per l’inserimento la Dott.ssa Maria Luisa Suprani Quezioli. Alla data
odierna sono stati inseriti 508 Decorati
1/4/081.Il Sig Roberto
Orioli nella prima decade di novembre fornirà ogni dato per acquisire la
procedura di Export al fine di avere i
dati per provincia su Foglio Exelles. Tale procedura permetterà di iniziare la
revisione degli inserimenti
1/4/082 Provincia di
Ancona. Utente Dott. Massimo Coltrinari. Sono stati inseriti 784. Trovata una
ulteriore fronte che va ad integrare quella esistente. In corso l’inserimento
dei nuovi decorati
1/4/083 Provincia di
Pisa. Tramite il presidente di Federazione Alberto Andreoli si è entrati in
contatto con il Sig. Mattioli che si è offerto di inserire i dati. Dal mese di
novembre p.v. inizierà inserimento dati per questa provincia.
1/4/084 Provincia di
Pordenone. L’onere di inserimento è stato assunto dalla Dott. Monica Apostoli
sulla base dell’Albo d’Oro della Provincia esistente presso la Federazione di
Pordenone.
1/4/085 Provincia di
Macerata. Tramite il presidente di Federazione Mario Atzeni, si è entrati in
contatto con il Sig. Carlo Anconetani di Recanati; questi ha fornito l’Albo
d’Oro della provincia di Macerata. Inoltre è in contatto con il Sig. Borroni
Barbera di Potenza Picena storico e
esperto.
1/4/086 Provincia di
Biella. La Sig. Bottoni ha terminato l’inserimento di tutti i Decorati della
fonte disponibile. Attendere acquisizione della procedura Export
1/4/097 Il Giorno 17
Novembre 2023 presso la Sede Nazionale a Roma (Piazza Galeno 1) alle ore 11.00
si terra una riunione di tutti i diretti interessati alla creazione dell’Albo
d’Oro Nazionale. Dettaglio e programmi sulle consuete filiere del CESVAM
1/4/088. Provincia di
Messina. L’onere di inserimento è stato assunto dal Dott Davide Truscello, al
termine degli inserimenti della provincia di Catania
1/4/089. Provincia di
Cremona. Attivata la collaborazione per l’Albo d’Oro con la Presidenza
Provinciale. La Dott. Paola Bosio ha dato la sua adesione a partecipare al
progetto.
1/4/090 Decorati di Casa
Savoia. Sono Stati inseriti i componenti di Casa Savoia fino al 1933. Fonte
Albo d’Oro Torino
1/4/091 Soci Collettivi.
E’ in corso l’inserimento delle Decorazioni di tutti i Reggimenti di Fanteria
che sono stati decorati nel corso della Grande guerra. Alla data odierna sono
stati inseriti. Dei 335 Reggimenti Decorati ne sono stati inseriti 25
1/4/092. Milizia
Volontaria per la Sicurezza Nazionale. E’ stato acquisito il volume per
l’inserimento delle Decorazione concesse ai Labari dal 1923 al 1943.
L’inserimento inizierà nella ultima decade di Novembre2023
1/4/093. Provincia di
Brescia. Alla data odierna sono stati inseriti 740 Decorati Utente Prof.ssa
Alessia Biasiolo
1/4/094 MOVM dal 1946 al
202. Prosegue l’inserimento dei Decorati MOVM
nell’arco di tempo considerato. Utente gen Antonio Trogu. Alla data
odierna sono inseriti 30 Decorati
1/4/095. Quadro
Controllo. I dati statistici dei Decorati saranno di due specie: 1. Il Numero
dei Decorati, 2. Numero delle Decorazioni.
1/4/096 Provincia di
Ascoli Piceno. Si è sempre alla ricerca di fonti a stampa riguardanti questa
provincia.
1/4/097. Provincia di
Viterbo. Il Col Osvaldo Biribicchi ha iniziato la ricerca di un Albo d’Oro per
questa Provincia. In contemporanea ha iniziato ricerche presso l’Archivio di
Stato di Viterbo per l’acquisizione dei dati di base.
1/4/098. Provincia di
Belluno. Acquisita la versione pdf dei Decorati della provincia. Ipotesi di
pubblicazione attraverso la versione CESVAM Papers.
1/4/099 Alla data del 1
novembre 2023 gli inserimenti totali sono stati 14.483.
I/4/100 - – Prossimo
INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 Gennaio 2024. I precedenti
numeri di Infocesvam (dal gennaio 2023) ANNESSO
sono, pubblicati su
www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e
sui blog: www.associazionismomilitare
e su www.valoremilitare.org.
Volume 27 Collana Storia in Laboratorio. In Preparazione
Seguito dei precedenti, uno dedicato al 1914 e l’altro al primo semestre del 1915, il presente volume descrive lo svolgersi della guerra sulla nostra frontiera orientale. Mentre tutti si aspettavano una rapida e vittoriosa conclusione, emersero sul campo i nodi di una decisione diplomatica affrettata (Il Patto di Londra) che mise in difficoltà i vertici militari. Difficoltà che si tradussero in una mobilitazione tardiva, tanto che, dichiarata la guerra il 24 maggio, la prima vera grande offensiva (
Il primo mese di guerra lo chiamammo “Il balzo in avanti” un eufemismo per dire che l’Esercito entrò in guerra impreparato; una impreparazione che ci costò cara in quanto diede tempo all’Austria-Ungheria di far affluire verso il suo confine meridionale, al momento della dichiarazione di guerra indifeso, sufficienti truppe per contrastare la nostra avanzata.
Dopo la prima offensiva, né lanciammo, nei mesi successivi, altre tre, (Seconda, Terza e Quarta Battaglia dell’Isonzo) che in sostanza non ebbero alcun successo. L’euforia del “maggio radioso” pian piano lasciò il posto alla disillusione ed alla rassegnazione, mascherata da esteriorità patriottiche. La guerra non sarebbe stata né breve né facile ed il Paese né prese atto.
Nel volume questo andamento della guerra è descritto riportando l’impiego in linea delle Brigate di fanteria dal nome marchigiano, “Marche”, “Ancona” e “Macerata” e da altre, come la Brigata “ Messina” e la Brigata “Acqui” che erano di stanza, in tempo di pace, nelle Marche. In più si descrive le vicende della Brigata “Alpi” per riportare l’interventismo risorgimentale alla prova della trinca.
Il volume presenta le Marche come regione di prima linea, in quando, dopo aver dato il concetto di “trincea marittima”, nel descrivere la strategia adottata dalla Regia Marina, sottolinea il ruolo di Ancona come piazzaforte offensiva. E su questa scia da i primi tratti di come le provincie marchigiane, Pesaro, Ancona, Macerata Ascoli Piceno ed il fermano, subissero incisivi cambiamenti socioeconomici, ora repentini ora più lenti, che la guerra richiedeva.
Il volume è anche espressione della attività, lezioni, seminari, relazioni, e incontri, svolta nel secondo semestre 2015 dall’Autore per ricordare e celebrare il centenario della Grande Guerra.
Con linguaggio accessibile e l’ausilio di molte immagini a colori, questo libro vuole introdurre a un tema che, pur collocandosi in un campo di studi oggi centrale nelle scienze sociali quale quello della dimensione simbolica del potere, risulta ancora troppo poco analizzato: la spazialità del potere e le sue espressioni cartografiche. Lo fa raccontando storie e tratteggiando personaggi, ma ambisce ad essere molto più di una semplice raccolta aneddotica: vuole infatti ricostruirne l’evoluzione storica, a partire da quei prodotti cartografici a cavallo tra scienza e arte eredi della tradizione rinascimentale fino alle sperimentazioni grafiche delle carte geopolitiche di oggi.
I protagonisti del libro sono dunque molti: le carte come oggetti in sé, i loro autori, il pubblico che le sfoglia, il potere che le commissiona e vi viene ritratto anche quando non compare direttamente. Ma in realtà il protagonista principale è un altro ancora: l’atto comunicativo che si instaura tra la carta e l’osservatore, momento in cui si esprime tutta la ricchezza e il fascino del linguaggio cartografico.
Edoardo Boria, geografo, insegna presso La Sapienza-Università di Roma. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente rivolti alla storia del pensiero geografico e della cartografia. In quest’ultimo ambito ha approfondito lo studio del valore politico e sociale della carta geografica, su cui ha scritto numerosi saggi e il volume Cartografia e potere (UTET, 2007).
Volume n. 18 Collana Storia in Laboratorio
Francesca Romana Lenzi, L'Italia in Alta Slesia (1919-1922), Roma, Casa Editrice Nuova Cultura, 2011, pag. 128, Euro11, ISBN 9788861346963
Durante lo svolgimento delle Conferenze della pace che seguirono il primo conflitto mondiale, alcuni peculiari aspetti delle trattative furono oggetto di studio di specifici organismi istituiti per dare attuazione alle decisioni assunte dalla Conferenza degli Ambasciatori. Tra di esse, la questione della delimitazione dei confini costituì un nodo di rilevanza cruciale per i risvolti di natura sociale, politica e diplomatica che avrebbero comportato tali delicate decisioni sul piano internazionale. Tra essi, vi fu la questione dell’Alta Slesia, una regione ricca e, pertanto, fortemente contesa tra la Germania e la Polonia. Venne predisposta una Commissione interalleata di governo e plebiscito composta da un generale inglese, uno francese e uno italiano, con il compito di garantire l’ordine pubblico ed il regolare svolgimento della consultazione plebiscitaria con cui il popolo avrebbe deciso il proprio destino. L’Italia, seppur non direttamente interessata al territorio conteso, ricoprì un ruolo politico di protagonista e di mediatrice, che costituì un’occasione preziosa da spendere in favore di interessi più grandi, di politica estera, specie nei rapporti con le altre Potenze europee.
È l’argomento che viene trattato in questo volume: dopo aver descritto i fatti, si cerca di focalizzare le cause di tanto disastro. Si propone la tesi che queste perdite abnormi non siano dovute principalmente e solamente alle carenze di equipaggiamento, come si continua a credere, ma ad una serie di altre cause. Nel volume sono individuate: nella avventatezza e superficialità strategica del vertice politico del tempo; nella acquiescenza pedissequa del vertice militare di allora che non fece prevalere, nel processo decisionale, le considerazioni tecnico-operative, poi sbandierate con insistenza, a disastro avvenuto; nella incapacità dei Comandanti in loco di valutare realisticamente la situazione prendendo le discendenti difficili e virili decisioni; nel mancato appoggio, al limite del tradimento, dell’alleato tedesco che prima ordina la resistenza ad oltranza alle Forze Italiane, e poi le abbandona al loro destino; nella constatazione che anche il miglior equipaggiamento non sarebbe stato sufficiente ad evitare tale disastro, date le condizioni in cui operarono, durante la ritirata, le nostre Forze Armate. Il volume è premessa a quello dedicato alla Prigionia italiana in mano alla URSS nel periodo 1941-1954, in cui si sostiene la tesi che la mortalità nella prigionia in mano alla URSS è equivalente a quella delle altre prigionie della seconda guerra mondiale.
Carlo d’Angiò è il cavaliere che campeggia al centro dello stemma d’Ancona. Lo sostiene, senza porre dubbi, l’ultimo governatore pontificio di Ancona, conte de Quatrebarbes. Dopo giorni di lotte accanite, con suo grande rammarico, lo stemma pontificio, il 29 settembre 1860 doveva essere abbassato per far posto allo stemma sabaudo, significando la fine del potere temporale dei Papi nelle Marche. La descrizione degli avvenimenti di parte pontificia per la difesa di questo potere è il filo conduttore del presente volume, che pone Ancona al centro degli avvenimenti del 1860. Avvenimenti che sono descritti nell’ottica di coloro, i legittimisti cattolici, che volevano difendere questo potere, perdurante da oltre tre secoli, che ritenevano indispensabile per l’esercizio della missione del Papa e della Chiesa Cattolica.
Nel adottare il principio che è con la geografia che qualsiasi storia deve iniziare, caro all’Autore, il volume dedica ampio spazio ad Ancona come città e come piazzaforte. Ne esce un quadro di come Ancona era nel 1860, un quadro che si può considerare come il punto di partenza dello sviluppo, non solo urbanistico, della Dorica negli ultimi 150 anni.
Nella prima parte del volume, che è questo Tomo I, viene presentata Ancona come era nel 1860, ovvero dopo oltre tre secoli di dominio papale. Ancona nella sua struttura urbanistica, tutta racchiusa entro le mura, in cui le opere militari di difesa, forti, bastioni, portelle, mura si alternano con i simboli e i luoghi della Chiesa, in particolare chiese e conventi. Ad Ancona accorsero per la difesa dei diritti della Chiesa la gran massa dei legittimisti di tutta Europa, escludendo o emarginato l’elemento “italiano” chiamato con una parola estremamente significativa “indigeno” o romano; aspetto questo che sottolinea come la Chiesa della seconda metà dell’ottocento era contraria al processo unitario italiano e sosteneva con tutte le sue forze i suoi diritti temporali; una convinzione che oggi appare non solo superata, ma aberrante nella visione della Chiesa universale, riferimento di tutti i popoli di buona volontà. Questo Tomo I è la fotografia, quindi, di Ancona, nel 1860; Ancona dentro le sue mura in una visione conservatrice e rivolta al passato di una città dalla vocazione cosmopolita e marinara. Gli avvenimenti come sono descritti fanno emergere una azione, da parte dei responsabili pontifici, piena di errori politici, sociali, economici, diplomatici e, soprattutto militari, che agevolò non poco l’affermarsi della temuta quanto odiata “rivoluzione”, tanto che le vittorie dei Sardi, ovvero degli Italiani, ottenute in questo modo, per la facilità con cui sono state conseguite, oggi non vengono considerate importanti, come in realtà sono, ma sostanzialmente disconosciute. Un oblio che coinvolge anche Ancona, nella Storia nazionale, che in questo passaggio, per lei fondamentale dallo Stato preunitario allo Stato nazionale perdette uno dei suoi monumenti più qualificanti e rappresentativi; la Lanterna, simbolo della essenzialità della sua vocazione commerciale e marittima. Un volume che vuole sottolineare che il nostro Risorgimento, in questa appena passata data anniversaria del 2011, più che celebrarlo va conosciuto e, possibilmente, studiato. Così come la Storia di Ancona.
Quando si parla di Secondo Risorgimento, vengono alla mente soprattutto “due storie” del 1943-1945: da un lato, l’apporto fornito dalle Unità regolari italiane agli Alleati durante la Guerra di Liberazione (Campagna d’Italia per gli anglo-americani); dall’altro, la guerra partigiana, intesa principalmente come partecipazione clandestina alla lotta di liberazione, di civili e di partiti politici italiani. Storie tenute separate, una specie di dicotomia storiografica, che relega i militari esclusivamente alle operazioni al fronte e che soltanto di recente è stata in parte sanata con il riconoscimento, anche di autorevoli rappresentanti del mondo Accademico e di quello Istituzionale, del contributo fornito da soldati, marinai ed avieri, alla guerra partigiana. Ma quanto determinante sia stata la partecipazione degli uomini in uniforme alla lotta clandestina ancora non è stato scritto. Questo volume vuole essere, nel filone che ben si collega ad una “storia in laboratorio”, un contributo ed una testimonianza documentata del determinante e prezioso apporto che Comandi militari, capi, e gregari con le stellette vollero e seppero dare alla guerra partigiana. Attraverso le documentazioni di archivio, viene infatti descritto quanto l’Istituzione militare fece per l’organizzazione, la conduzione, lo sviluppo e la partecipazione diretta alla guerra clandestina, ovvero alla resistenza contro i tedeschi, dal 1943 al 1945, a partire dalle prime reazioni armate immediatamente dopo l’armistizio. E quanto la presenza dei militari sia stata richiesta, all’epoca, dalle stesse bande partigiane, per la conoscenza tecnica della guerra che i militari avevano e che altri non possedevano. Una esauriente ricerca in materia è oggi resa possibile grazie anche all’acquisizione, da parte dell’Ufficio Storico dello SME, della ricca documentazione del S.I.M., versata dal S.I.S.M.I. (ora A.I.S.E.), a cavallo del 2000. Il S.I.M. ed il Comando Supremo, infatti, furono organi propulsori della lotta clandestina e sono le loro carte ad attestare come i protagonisti con le stellette (si pensi per esempio a Montezemolo, a Cadorna, ai fratelli Di Dio, al maggiore Martini-Mauri), siano stati artefici della lotta e fra mille difficoltà abbiano fornito un contributo rilevante, insostituibile e di estrema efficacia alla liberazione della Patria. La speranza è che tale contributo diventi conoscenza estesa con onestà intellettuale anche a livello didattico, nei testi scolastici, in modo che le giovani generazioni abbiano giusta memoria degli avvenimenti e possano identificare le loro Forze Armate non solo in quelle di Caporetto e dell’8 settembre, ma anche in quelle della Liberazione della Patria: affinché apprendano una storia dimenticata di un’epoca così difficile vissuta dai loro padri.
Il volume tratta degli eventi che vanno dalla capitolazione di Loreto del 19 settembre all’arrivo del Re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, in Ancona, il 3 ottobre 1860.
Eventi che sono stati, dalla storiografia, quasi sempre presentati come susseguenti e consequenziali, e
quindi non significativi, a quelli del 18 settembre 1860, durante i quali il gen. Cialdini impedì, e disperse, nella vallata del Musone le forze pontificie del De La Moriciére, provenienti dall’Umbria, che cercavano di rinchiudersi in Ancona e dare vita ad un assedio ad oltranza, in attesa dell’intervento delle potenze Cattoliche, soprattutto dell’Austria.
Il pericolo di un intervento austriaco era stato sempre tenuto presente dal Comando Sardo. Prendere
Ancona significava scongiuralo. Il piano di invasione delle Marche e dell’Umbria del generale Fanti teneva ben presente questo pericolo: le due masse per la campagna di invasione dello Stato Pontificio prevedeva che la più consistente fosse quella del generale Cialdini, che avrebbe operato lungo la litoranea adriatica; questa massa era, nel contempo, più vicino alla Valle Padana ed all’Emilia, pronta a retrocedere, in caso di attacco austriaco, e formare il fianco sud dello schieramento già in atto, 150.000 uomini, schierati lungo il confine veneto-lombardo. L’altra massa, la meno consistente, doveva operare nell’Umbria, e, conquistatela, avrebbe marciato, via Colfiorito, su Ancona e sarebbe stata la sola a gestire le operazioni nello Stato Pontificio, divenuto, in presenza dell’iniziativa austriaca, un fronte secondario. L’azione delle due masse avrebbe avuto il concorso della flotta, e, conquistata Ancona, la piazzaforte sarebbe stata la base di operazione sul mare contro l’Austria. Se l’Austria non si fosse mossa, l’obiettivo rimaneva sempre conquistare Ancona, ma le due masse, riunite, avrebbero dovuto marciare verso sud per portare nell’alveo moderato l’iniziativa garibaldina, impedendo la costituzione di una repubblica mazziniana a Napoli e nel meridione d’Italia. Ancona ha, in queste piano, un ruolo centrale e rimase sempre l’obiettivo primario di tutta l’azione Sarda. In una operazione che oggi diremo “joint”, l’investimento e la presa di Ancona rappresenta un esempio brillante di capacità militare e intuizione politica, fuse insieme, che rappresenta una pagina esaltante della nostra tradizione militare
Ancona, divenuta Sarda, da piazzaforte periferica di uno Stato al tramonto, diventa una piazzaforte di
primaria importanza di uno Stato chiamato a partecipare alla formazione dei nuovi equilibri tra le
Potenze, non solo mediterranei, ma anche europei. Ed Ancona stessa inizia, da quel 29 settembre 1860,
uno sviluppo sociale, economico ed urbanistico di prima grandezza, che la percorrerà per tutto l’800 e la prima metà del secolo breve.
Il volume descrive quei eccezionali giorni del settembre 1860 durante i quali si realizzano i momenti più belli ed esaltanti della storia recente della città Dorica.
A giudizio di chi scrive l’errore sistematico, che con questo volume s’intende superare, è che sinora gli avvenimenti relativi all’armistizio dell’8 settembre 1943 e agli eventi che ne seguirono sono stati giudicati con il senno del poi, nell’ottica della situazione venutasi a creare nel dopoguerra e del clima culturale dominante. Questa è un’ottica che i protagonisti del tempo non potevano avere, pertanto il loro approccio logico doveva inevitabilmente essere differente, persino sui risultati finali del conflitto, che la classe dirigente nazista era convinta di potere ancora volgere a proprio favore. Gli italiani erano stati informati dello sforzo per realizzare risolutive “armi segrete” proprio nella riunione di Feltre del 19 luglio 1943, giorno del bombardamento del quartiere San Lorenzo di Roma. Mussolini, in quell’occasione, rimase a tal punto affascinato e succube dell’esposizione di Hitler da non fare cenno alcuno all’intenzione che stava maturando in alcuni ambienti italiani di uscire dal conflitto. Questo fu probabilmente determinante a creare un clima favorevole a un suo avvicendamento, che come abbiamo visto fu equivoco (la guerra continua) e finalizzato alla tenuta del fronte interno e al mantenimento dell’ordine pubblico. Se il doppio gioco di Badoglio, del quale parla Churchill, doveva avvenire ai danni degli angloamericani e non dei Tedeschi, molte delle cose incomprensibili e non ancora chiarite di quei giorni possono venire riviste sotto nuova luce e persino razionalmente spiegate. In questo volume si avanza l’ipotesi dell’inganno strategico ovvero attirare in una trappola gli Alleati, farli sbarcare, fingere inizialmente di combattere e poi o decidere la resa, rispettando i patti, oppure ributtarli a mare, con i Tedeschi compartecipi del disegno. Forse diffidavano, ma in questo caso le assicurazioni di Badoglio e di Vittorio Emanuele a Rahn devono venire lette sotto un’ottica diversa da quella corrente, che attribuisce loro un’incredibile faccia di bronzo. Gli avvenimenti cominciarono a precipitare solo nel pomeriggio dell’8 settembre, quando apparve chiaro che Eisenhower non era disponibile a sentire ragioni e che la parte italiana doveva “prendere o lasciare”, cioè continuare il gioco pericolosamente oltre il previsto, avallando uno strumentale armistizio, oppure denunziare gli accordi di Cassibile, ma compromettere la fase cruciale dell’inganno strategico che avrebbe dovuto concretizzarsi entro pochi giorni.
Altro punto che sembra accreditare la nostra tesi, ed in particolare che la cosiddetta “fuga da Roma” avesse inizialmente come meta Chieti e non Brindisi, è l’atteggiamento tenuto dai membri della comitiva regia nella sosta presso i duchi di Bovino, dai quali si erano recati a pranzo. Il Sovrano, che fece notare di avere nel portafogli una somma di poco superiore alle mille lire dell’epoca, il duca d’Acquarone, che confessò di avere con se solo il vestito che indossava, Badoglio che rafforzò le sue convinzioni con un riferimento alle sue origini piemontesi, tutti ribadirono; e con enfasi, che l’allontanamento da Roma sarebbe stato un evento di pochi giorni. Sono affermazioni incomprensibili, addirittura da scriteriati, se le si giudica alla luce di come sappiamo andarono a finire le cose; al contrario, se le si interpreta alla luce della nostra tesi, che la cosiddetta “fuga da Roma” doveva essere, portandosi al limite del versante opposto dell’Appennino, un prudenziale allontanamento dalla costa tirrenica e dall’area di Roma dove avrebbe dovuto infuriare – così si pensava – una violenta battaglia aeronavale e terrestre per respingere più teste di ponte di un massiccio sbarco previsto in forze, allora queste strane e sinora illogiche affermazioni di ottimismo acquistano significato e soprattutto si spiegano in maniera logica e pertinente. Il volume presenta questa tesi che può essere accettata o meno, ma con l’ottica che alla fine di questi inganni reciproci, si dissolse ogni potere per la Monarchia e per gli Italiani arrivò il momento delle scelte, dalle quali si creò l’architettura della Guerra di Liberazione.
L'attività dell'Unione Nazionale Ufficiali in congedo d'Italia, U.N.U.C.I.., sezione di Spoleto, sostenuta e stimolata dal suo Presidente, gen. Fuduli, ha propiziato la edizione di questo volume. E' un traguardo molto importante, perchè, attraverso l'attività di ricerca e di documentazione, si è riusciti a raccogliere il materiale documentario relativo alla attività dei superstiti della Divisione "Perugia" volta a ricordare chi, avendo fatto solo il proprio dovere, era stato travolto dalla crisi armistiziale. Ricordare i compagni Caduti è stata la stella polare di chi voleva far conoscere in Italia questa tragedia, caduta subito nell'oblio e rimastaci per lunghi anni. Anni che non sono stati facili. Segno di queste difficoltà è il fatto che alla proposta, nella prima metà degli anni settanta del secolo scorso, di erigere un monumento ai Caduti della "Perugia" a Perugia, l'Amministrazione del tempo oppose non solo un rifiuto, ma furono trovate giustificazioni quasi al limite dell'insulto e della provocazione. Il monumento fu poi eretto a Trento, in quanto tutta la documentazione relativa alla Divisione, fino allora raccolta, era già stata depositata presso il Museo del Risorgimento e della Libertà . Quindi il Monumento ai fanti della "Perugia" è a Trento. Il volume, quindi, fornisce la documentazione prodotta per oltre sessanta anni, da chi fu protagonista degli avvenimenti che dall'8 settembre fino ai primi di ottobre 1943, sotto forma di lettere, documentazione, dichiarazioni, ed altro. Importante il periodo guerra durante in cui emerge il grande dramma della Resistenza Italiana all'estero: il mancato aiuto degli Alleanti in Grecia e nei Balcani, quando vi erano margini di intervento diretto ed indiretto. Gli anni del dopoguerra sono sottolineati dalla attività di Francesco Rovida, che fu proprio grazie a lui che la maggior parte delle testimonianze riferite alla "Perugia" furono raccolte e conservate. Seguono le altre iniziative, e le attività di ricerca. Il Volume, quindi, ricostruisce la storia dal basso, dal singolo uomo dal protagonista umile, ma che è centrale in tutte le storie e la Storia. Un volume da leggere e da studiare, e da porre a base di ricerche e approfondimenti, che è uno degli obiettivi del progetto "Storia in Laboratorio", di cui il volume è un tassello veramente importante.