venerdì 31 luglio 2015
Tunisia: ieri come oggi
L’Esercito Tunisino è fortemente
impegnato nella regione di Kasserine contro i ribelli jihadisti. L’intensità
degli scontri in questi giorni non diminuiscono di intensità. I principali
combattimenti si hanno sul Monte Salloum nel governatorato tunisino di
Kasserine, non lontano dal confine con l’Algeria. Secondo fonti giornalistiche
nelle ultime ore sarebbero rimasti uccisi dieci miliziani jihadisti e due
soldati dell’esercito regolare. Nell’area è particolarmente attiva la brigata Okba ibn
Nafaa, considerata dalle autorità tunisine la responsabile di aver compiuto
l’attentato che ha sconvolto la Tunisia del marzo scorso al Museo Nazionale del
Bardo. La conferma della uccisione dei due militari è venuta da Blechssen
Oslati, portavoce del Ministero della Difesa. La scorsa settimana ha perso la
vita un Ufficiale dell’Esercito.
Queste operazioni possono essere
meglio comprese se si prendono in esame i precedenti storici di operazioni
svoltesi nel passato nell’area, in special modo le operazioni svoltesi durante la Seconda Guerra
Mondiale. Uno studio, che qui segnaliamo ai nostri lettori,
esaustivo è dato dal volume “La Campagna di Tunisia – 1942-1943” uscito peri tipi delle
edizioni di Nuova Cultura, nella Collana Storia in Laboratorio, predisposto da
Pierivo Facchini.
Anno 1942, dopo quasi due anni di
combattimento il teatro Mediterraneo e Nordafricano considerato inizialmente di
secondaria importanza, diviene primario interesse per entrambi i contendenti.
Gli Alleati comprendono che l’Africa Settentrionale rappresenta l’ulteriore
fronte che deve essere aperto allo scopo di distogliere le forze dell’Asse
degli altri fronti (come promesso a Stalin) e di favorire la penetrazione nel
continente europeo, secondo l’approccio strategico indiretto tanto caro allo Stato
Maggiore Imperiale britannico. Di contro, per le forze dell’Asse il controllo
del Nord Africa rappresenta, non solo la porta privilegiata per il Medio
Oriente ed i suoi giacimenti ma , soprattutto la possibilità di eliminare la
minaccia alleata e scongiurare uno sbarco nell’Europa meridionale. L’Armata
Corazzata Italo-Tedesca (A.C.I.T.) comandata dal feldmaresciallo Rommel, dopo
la sconfitta subita nella seconda battaglia di El Alamein inizia la sua
ritirata verso la Libia (4 novembre), quattro giorni dopo, gli Alleati sbarcano
nel Marocco Francese ed in Algeria (Operazione Torch) e soli tre giorni dopo,
con inaspettata rapidità, le forze dell’Asse avviano un ponte aero-navale con
la Tunisia che in breve gli consente di consolidare una testa di ponte includente
Biserta e Tunisi ed a porre in sicurezza la linea di collegamento con la Libia. Ha così inizio la
Campagna di Tunisia che, a dispetto della veloce corsa verso Tunisi prevista
dagli Alleati per accerchiare ed annientare l’A.C.I.T., si trasforma, per la
tenace resistenza offerta dalle armate italo-tedesche al fine di respingere gli
Alleati o, almeno, di ritardare l’inevitabile invasione della penisola italica.
Nel corso dei sei mesi di
combattimenti, a felici intuizioni tattiche si contrappongono macroscopici
errori a livello strategico, operativo e tattico che influenzano il corso della
campagna portando alternativamente una delle due parti vicina al raggiungimento
del proprio obiettivo. Una Campagna che ha inciso significativamente sulla
condotta della Seconda Guerra d’Italia per l’Italia, con la perdita di due
esperte armate. Le porte dell’invasione del territorio metropolitano erano
aperte.
Il libro, oltre a ricostruire
cronologicamente le operazioni, fornisce un analisi alquanto dettagliata della
vicenda storica per ottenere degli ammaestramenti che sono validi dal punto di
vista strategico ed operativo anche oggi. La difesa ed il controllo del confine
orientale, cioè quello libico; il controllo del confine occidentale, quello con
l’Algeria, le operazioni ed i combattimenti sul territorio tunisino,
principalmente quello di Efindville; il controllo delle acque territoriali
tunisine e le rotte per la Sicilia, sono tutti precedenti per avere dei
riferimenti alle problematiche operative odierne. Il Volume analizza nei suoi
capitoli, dopo la descrizioni di quando è accaduto nl 1941 e nel 1942, analizza
l’operazione Torch, poi le operazioni di novembre-dicembre 1942 in Tunisia, e poi
quelle del gennaio- maggio 1943, con una interessante analisi degli ammaestramenti
tratti sia all’epoca che quelli validi oggi, in piena applicazione del metodo
storico, metodo che è l’architettura del volume, Proprio per questo il volume
aiuta a comprendere la situazione in Tunisia, alla luce delle problematiche
geopolitiche attuali.
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