Brigata Ancona
I Guerra Mondiale
Dopo un anno di mediocre vita in guarnigione il sottotenente medico Gino Frontali, fresco di nomina, lascia Firenze per una piccola valle del Cadore. E' il 21 maggio 1915, e tre giorni dopo l'Italia entra in guerra. La prima estate di guerra di questo 'dottorino' umanista, lettore di Soffici e Nietzsche,
inizia in una calma relativa, a volte con la sensazione della villeggiatura, tra i pascoli e i boschi delle Dolomiti. Ma è una vacanza in prossimità della morte: presto la pace montana è infranta dai tiri, dalle grandinate degli shrapnel, infine dalla concitazione dei primi attacchi. Cominciano i morti, e la macelleria dolorante dei feriti che attendono l'opera del medico. Scritta nei primi giorni della pace e pubblicata ora, dopo ottant'anni, per la prima volta, questa breve memoria è un'altra piccola gemma della letteratura di guerra, o forse della letteratura tout court. Frontali posa uno sguardo penetrante e preciso, verrebbe da dire professionale, sul mondo del fronte e anche, ma senza intimismi, su di sé, e stilla il referto di un'umanità alle prese con una situazione estrema dove affiorano il meglio e il peggio di ognuno: vigliaccheria e furbizia, dedizione e pazienza si affrontano in una partita che ha per posta il vivere e il morire, dinanzi all'impassibilità delle montagne.
Frontali è un s.ten. Medico nel 70° Reggimento Fanteria della Brigata "Ancona" impegnato ssul fronte di Passo di Montecrocecomelico, Sbarramento di Sesto. nel 1915