1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO

1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO
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1866 Il Combattimento di Londrone

ORDINE MILITARE D'ITALIA

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CAVALIERE DI GRAN CROCE

Collana Storia in Laboratorio

Il piano editoriale per il 1917 è pubblicato con post in data 12 novembre 2016

Per i volumi pubblicati accedere al catalogo della Società Editrice Nuova Cultura con il seguente percorso:
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.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014
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Testo Progetto Storia In Laboratorio

Il testo completo del Progetto Storia in Laboratorio è riportato su questo blog alla data del 10 gennaio 2009.

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La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011

La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011
Direttore della Collana: Massimo Coltrinari. (massimo.coltrinari@libero.it)
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mercoledì 19 dicembre 2018

Ricerche. Analisi e commenti a due opere sul valore militare italiano in epoca napoleonica




Il Pieri scrive nella sua "Storia militare del Risorgimento. Guerre ed Insurrezioni, Roma, Ministero della Difsa, Commissione Italiana di Storia MIlitare, , 2010, una interessante pagina sul valore italiano e quindi una rivendicazione generale del valore Militare italiano con un andare a rivedere le imprese degli italiani nelle guerre napoleoniche. 

Nel cosidetto decessio delle sconforto 1820-1830 alcuni ufficiali che parteciparono alle guerre napoleoniche diedro alle stampe due opere che descrivono il valore e le azioni degli Italiani che combatterono sotto Napoleone.

Ne aveva dato l'inizio un maggiore del genio dell'esercito il Regno Italico il milanese Barone Camillo Vacani, passato in verità al servizio austriaco è finito poi generale dell'esercito italiano negli ultimi due anni della sua vita.

Egli nel 1823 aveva pubblicato in tre grossi volumi, con un atlante, La storia delle Campagne e degli assedi degli italiani in Spagna dal 1806 al 1813, lavoro tecnicamente magistrale, in cui il valore oscuro, i sacrifici degli italiani in una guerra da loro non sentita, erano messi in chiara evidenza e con un'ampia documentazione

Da notare che Carlo Bianco l'aveva utilizzata per il suo trattato,

Ma era un'opera spesso fin troppo tecnica è limitata alle guerre della penisola iberica.

Nel 1829 uscivano invece i primi due volumi di un'opera destinata a protrarsi con altri 11 volumi fino al 1838: “Fasti e vicende dei popoli italiani dal 1801 al 1815 o Memorie di un ufficiale per servire alla storia Militare italiana Italia 1829.

Né era autore Cesare de Laugier  di Portoferraio nell'isola d'Elba, dove era nato il 5 ottobre 1789 che nel 1848 comandò la piccola divisione toscana nell'epica battaglia di Curtatone e Montanara; aveva combattuto In Spagna nella divisione Lechi, aveva partecipato nella Guardia Reale dell'esercito italico alla campagna di Russia nel 1812 quindi alla difesa della fronte Giulia nell'autunno del 1813; nel 1815 era entrato nell'esercito di Gioacchino Murat come comandante di un battaglione e si era distinto nella ritirata a Castel di Sangro quando ormai tutto poteva crollare. Dopo 7 anni di vita eroica e la prigionia di guerra in Ungheria era tornato in Toscana, e nel 1809 era stato accettato nell'esercito granducale come capitano dopo che di che aveva preso a raccogliere materiale per un'ampia storia degli italiani nelle guerre napoleoniche fatta con intenti veramente patriottici, sopra un quadro ampio e quel che più importa ponendo in evidenza l'azione di tutti gli italiani su vari fronti di guerra.
Non era un'opera ardente o incitatrice come quella del Bianco ma era pur sempre una bella e generosa rivendicazione del valore italiano, è tale da dover servire in seguito di base per qualsiasi nuovo lavoro su tale argomento.
Nel 1830 ne uscivano il terzo è il quarto volume, con l'indicazione non più d'Italia come luogo di stampa ma di Firenze e così fino al tredicesimo volume. Egli era stato in corrispondenza con molti reduci e nell'insieme è riuscito minuto e obiettivo.

Tanto il lavoro del bianco e quello del Laugier avrebbero dato veramente la spinta sia ad affrontare il problema dell'utilizzazione di tutte le forze vive della  nazione ai fini della Risurrezione italiana sia a rivendicare le prove di valore e di capacità militari forniti in un passato non molto lontano dagli italiani che non perdessero la fiducia in se stessi.”[1]



[1] Pieri P., Storia Militare del Risorgimento. Guerre ed Insurrezioni, cit., pag. 118

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