di Annibale Paloscia
venerdì 28 giugno 2019
Lo spionaggio cattolico contro l'Italia
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1914: l’anno fatale della grande guerradi Annibale Paloscia
«Poco dopo l’entrata in guerra dell’Italia, un’informativa avverte il Viminale che la Capitale è “la sede centrale dello spionaggio austro-ungarico”. Vengono citati come appartenenti a questa rete personaggi legati al Vaticano tra i quali monsignor Gerlach, cameriere segreto del papa…». Il 23 maggio 1915 l’Italia entra nel mattatoio della Prima guerra mondiale. Mentre papa Benedetto XV protesta contro l’«inutile strage», il suo cameriere segreto, monsignor Rudolph Gerlach, dirige dal Vaticano una potente rete di spionaggio al servizio dei Paesi in guerra contro l’Italia. Per la sua posizione, Gerlach, che ha la piena fiducia del papa, è in grado di carpire i più importanti segreti militari italiani. Quando l’intrigo sarà scoperto, il monsignore sarà fatto fuggire e riceverà trionfali accoglienze alle corti tedesca e austriaca.
Edizioni: Mursia | pp. 208
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