1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO

1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO
Il volume e acquistabile presso tutte le librerie, oppure si può chiedere alla Casa Editrice (ordini@nuovacultura.it) o all'Istituto del nastro Azzurro (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

1866 Il Combattimento di Londrone

ORDINE MILITARE D'ITALIA

ORDINE MILITARE D'ITALIA
CAVALIERE DI GRAN CROCE

Collana Storia in Laboratorio

Il piano editoriale per il 1917 è pubblicato con post in data 12 novembre 2016

Per i volumi pubblicati accedere al catalogo della Società Editrice Nuova Cultura con il seguente percorso:
www.nuovacultura.it/catalogo/collanescientifiche/storiainlaboratorio

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014
Collana Storia in Laboratorio . Scorrendo il blog si trovano le indicazioni riportate sulla quarta di copertina di ogni volume. Ulteriori informazioni e notizie possono essere chieste a: ricerca23@libero.it

Testo Progetto Storia In Laboratorio

Il testo completo del Progetto Storia in Laboratorio è riportato su questo blog alla data del 10 gennaio 2009.

Si può utilizzare anche la funzione "cerca" digitando Progetto Storia in Laboratorio.

Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

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La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011

La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011
Direttore della Collana: Massimo Coltrinari. (massimo.coltrinari@libero.it)
I testi di "Storia in Laboratorio"
sono riportati
sul sito www.nuovacultura.it
all'indirizzo entra/pubblica con noi/collane scientifiche/collanastoriainlaboratorio/pagine 1 e 2

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mercoledì 30 dicembre 2020

Bilancio 2020 accesso al Blog


 

Il presente blog in questo 2020 ha avuto dalla sua apertura n.    38352    accessi

La media degli accessi al blog è stata:

I Trimestre  pari a 551

II Trimestre pari a 759

III Trimestre pari a 530

IV Trimestre pari a 534

La media degli accessi annua è di 593     elementi

I Post totali dalla apertura del blog  è pari a

I Trimestre  pari a 3,33

II Trimestre pari a 3, 83

III Trimestre pari a 2

IV Trimestre pari a 2,67

La media dei post per l’anno 2020 è di 2,67    ogni mese

 

 

sabato 19 dicembre 2020

giovedì 10 dicembre 2020

Infocesvam, n. 11, 1 dicembre 2020

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO VII, I, N. 12, 1 dicembre 2020

VII/12/175- La decodificazione di questi numeri è la seguente VII anno di edizione, 12 il numero progressivo di Infocesvam, 176 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.

VII/12/176. Il blog www.storiainlaboratorio.blogspot.com riporta i Bollettini infocesvam dal 1 agosto 2020. Blog aggiornato al 20 dicembre 2020

VII/12/177. La Segreteria Generale ha inviato nella seconda decade di novembre tramite posta il n. 2/2020 della rivista QUADERNI

VII/12/178  Progetto 2019/1 I soldati Italiani in Russia 1941- 1946. È stato completato il manoscritto n.4 relativo alle operazioni del 1941-1943 del CSIR e dell’ARMIR e la Relazione del gen. Messe.

VII/12/179 Il blog www.storiamilitare.blogspot.com è stato aggiornato alla data del 30 novembre 2020. I post sono indicativi per una eventuale scelta di tesi del Master di Storia

VII/12/180 Il frequentatore A. A  ha completato la tesi riguardante la Battaglia di Salamanca nel quadro dello studio relativo alle biografie di Wellington e di alcuni generali napoleonici

 VII/12/181 Mercoledi 18 novembre 2020 è partita la campagna informativa e divulgativa dedicata alle attività editoriali del CESVAM Ogni settimana alle Federazioni alle Associazioni ed ai Frequentatori dei Master, oltre che a persone interessate sarà invìata una email che presenta una espressione editoriale del CESVAM Primo invio la Rivista QUADERNI n. 1 del 2019;  secondo invio il Volume n. 1 della Collana Libri del Nastro Azzurro.

VII/12/182. Progetto 2017/1 Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1944. Manoscritto n. 5. Revisione del manoscritto con aggiunta Isole Greche

VII/12/183/. Progetto Leggi Raziali. L’Autrice ha corretto la Bozza n.2, e la Copertina. E’ stato necessario un ulteriore controllo. Dato il Visto si Stampi il 26 ottobre 2020. Alla data del 30 novembre ancora in Tipografia

VII/12/184. La fequentatrice S. del  Master in Storia  Militare Contemporanea, con la tesi approvata, è stata ammessa alla sessione di Laurea invernale Febbraio 2021

VII/12/185. Sito dell’Istituto del Nastro Azzurro. Banner Valore Militare Oggi. E’ stato aggiornato e programmato fino alla data del 30 novembre 2020

VII/12/186.Il lunedi di ogni mese è dedicato al ricevimento “smart working” per i frequentatori dei Master. In media i contatti sono oltre il 50% dei frequentatori di entrambi i Master

VII/12/187 Aggiornati al 30 novembre i blog dedicati all’associazionismo militare (www.associazionismomilitare.blogspot.com) ed alla prigionia ed all’nternamento (www.prigionaidiguerra,blogspot.com e www.internamentoe reticolati.blogspot.com)

VII/12/188 Progetto 2017/ Prigionia italiana in Austria. Preso contatto con 12 Comuni in Austriasede di campi di concentramento in cui vi erano soldati italiani. Si attendono risposte per aggiormanento del manoscritto n. 5

VII/12/189. Progetto 2019/ dedicato al Corpo Italiano di Liberazione. Il sito www.anconalastoria.blogspot. Riporta ricerche correlate al progetto in merito ad azioni di partigiani locali concorrenti all’azione del C.I.L. e della £ Divsione Polacca nell’area della Baraccola a sud di Ancona. Azioni sul Musone e a Casette di Rinaldo

VII/12/190 Progetto 2019/1 I soldati Italiani in Russia 1941-1946 Approntato il volume II riporta la raccolta del materiale documentario dell’Archivio Resta. Al momento sono state predisposte 31 relazioni.

VII/12/191 Mercoledi 25 novembre 2020, nell’ambito della campagna informativa e divulgativa dedicata alle attività editoriali del CESVAM sono state inviate email alle Federazioni alle Associazioni ed ai Frequentatori dei Master, oltre che a persone interessate contenenti notizie sul Volume n. 1 della Collana Libri del Nastro Azzurro.

VII/12/192. Il Frequentatore F. N.  del Master di “Politica Comparata” con la tesi approvata è stato ammesso alla sessione di laurea autunnale del Master di Politica Militare Comparata

VII/12/193 Il blog atlantegeostrategico.blogspot.com è stato aggiornato con l’ultimo numero della rivista di geopolitica LIMES con note e post utili per una tesi Master alla data del 30 novembre 2020

VII/12/194 Piattaforma CESVAM. Occorre intervenire nella architettura di base in quanto si sono rilevati inconvenienti nella esposizione dei post inseriti.

VII/12/195 Gli amici dello IASD aggiornano attraverso il gruppo di Whats’up le note di politica internazionale e nazionale. Approfondimenti in www.senioresiasd.blogspot.com

VII/12/196 Il frequentatore L.L del Master in Politica Militare Comparata ha proposto una tesi volta ad analizzare le difese della soglia di Gorizia e le sue implicazioni sul territorio friulano nel quadro della guerra fredda. Materiali in www.atlanteeuropa.blogspot.com

VII/12/197. Master di Storia Militare Contemporanea. Eì stata assegna una tesu dal titolo “Da Asmara ad Addis Abeba. L'impiego delle regie truppe coloniali eritree nella campagna d'Etiopia (1935-36).

VII/12/198. Gli Indici di QUADERNI ON LINE del mese di novembre sono stati pubblicati a cura di Chiara Mastrantonio  du www.valoremilitare,blogspot.com

VII/11/199. Master di Politica Militare Comparata. Tutti i moduli del programma didattico sono stati presentati, a partire dal 22 ottobre 2020 fino a tutto novembre nel Banner del sito dell’Istituto del Nastro Azzurro

 VII/12/200. Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 gennaio 2021 dedicato alle note riguardanti il mese di Dicembre 2020

domenica 29 novembre 2020

Collaborazione attivata. La Mertidiana Osimo


 Il Blog riverbera note ed articoli che sono apparsi anche su questo settimanale. Info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

mercoledì 25 novembre 2020

Rivista QUADERNI N. 2 del 2020


info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org






 

venerdì 20 novembre 2020

Volume La Damnatio ad Metalla. Storie di Prigioneri dell'impero austro-ungarico nella Sardegna della Prima Guerra Mondiale

 


GIORGIO MADEDDU,  La Damnatio ad Metalla – Storie di prigioneri dell’impero austro-ungarico nella Sardegna della prima guerra mondiale, Udine, Gaspari Editore, 2018

La prigionia di guerra rappresenta un campo di indagine spesso trascurato. Si segnala ben volentieri questo volume di Giorgio Madeddu, peraltro frequentatore del Master di 1° Liv. In Storia Militare Contemporanea 1796 1960 presso la Università N. Cusano telematica Roma, dedicato alle storie di prigionieri dell’impero austro-ungarico nella Sardegna della prima guerra mondiale. Scrive Madeddu che se il trattamento riservato ai prigionieri italiani nei campi di concentramento dell’impero asburgico fu brutale ed oppressivo quello subito dai prigionieri austro-ungarici in Sardegna fu altrettanto impietoso. Dall’Asinara a Monte Narba, da Monteponi a Terras de Collu, il libro qui recensito lo racconta con dai ed episodi legati allo sfruttamento del lavoro da parte delle Società minerarie e delle Imprese agricole, paese per paese: una ricerca che copre una lacuna della storia di una guerra che cambiò il volto dell’Europa. Peraltro la storia della prigionia è un fenomeno rimosso dalla coscienza patria italiana, nel solco delle feroci direttive date politicamente da Sydney Sonnino e Vittorio Emanuele Orlando e militarmente da Cadorna e Diaz, che hanno tutti accolto il concetto d’annunziano che considera i prigionieri  come dei “peccatori della patria in pericolo” e quindi oggetto di disprezzo e ignominia.  Un concetto molto distate da quello di “combattente disarmato”


 contatti ed info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

martedì 10 novembre 2020

Infocesvam, n.11, 1 novembre 2020

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO VII, I, N. 11, 1 novembre 2020

VII/11/151- La decodificazione di questi numeri è la seguente VII anno di edizione, 10 il numero progressivo di Infocesvam, 122 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.

VII/10/152. Progetto Leggi Raziali. L’Autrice ha corretto la Bozza n.2, e la Copertina. E’ stato necessario un ulteriore controllo. Dato il Visto si Stampi il 26 ottobre 2020

VII/11/153. Il Frequentatore F. N.  del Master di “Politica Comparata” sta sviluppando una tesi sul Niger e sulla situazione geopolitica dei Paesi a Sud del Sahara.

VII/11/154. Master di Politica Militare Comparata. Assegnata una tesi sul terrorismo internazionale al Frequentatore D.B.

VII/11/155. Emeroteca. Inserite alla data del 1 novembre tutte le riviste arrivate fino al 30 ottobre 2020. Il numero delle Riviste, rimane pari a 86 Titoli. Non si sono aggiunti nuovi titoli

VII/11/156. Il Frequentatore S. ha chiesto alla Direzione Scientifica del Master in Storia una tesi su “Lamarina nell’alto Adriatico 1915-1918” titolo provvisorio

VII/11/157. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Compendo 1944. Manoscritto n. 5. Terminato.

VII/10/158. La fequentatrice S. del  Master in Storia ha completato la tesi sulla figura del generale Capello e la Prima Guerra Mondiale

VII/11/158.  Progetto 2016/4/E Dizionario minimo della Guerra di Liberazione, Il Compendio 1943 stampato è stato consegnato alla sede della Presidenza Nazionale

VII/11/159. La Frequentatrice G. di Genova Master in Storia svolge una Tesi su Storia del Risorgimento. Con Biografie sui principali protagonisti del 1860 e del 1866

VII/11/160. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Compendo 1945 Manoscritto n. 5. Terminato. Sarà mandato in stampa secondo il calendario predisposto

VII/11/161. La Segreteria Generale ha inviato nella seconda decade di ottobre tramite posta il n. 1/2020 della rivista QUADERNI che a causa della emergenza covid non era stato possibile inviare

VII/11/162. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Glossario 1944 Manoscritto n. 5. Terminato. Osvaldo Biribicchi propone una aggiunta di 20 lemmi ad integrazione di quanto predisposto. Nulla questio in quanto vi è il tempo disponibile. Sarà mandato in stampa secondo il calendario predisposto

VII/11/163. Il Frequentatore L. M. Master in Storia ha concluso la sua  Tesi su Storia del Risorgimento, in particolare sulla battaglia di Tolentino. Con Biografie sui principali protagonisti del 1815

VII/11/164. Il Presidente Nazional dell’Istituto del Nastro Azzurro ha chiesto, su richiesta del Collegio Sindacale, una relazione specifica dello Stato dei Progetti/ricerche in Essere. In data 25 ottobre è stata inviata, con la preghiera di far osservare la più assoluta riservatezza in merito ai contenuti dei progetti/ricerche che potrebbero essere, come già è successo, oggetto di plagio e copiatura con danno all’Istituto.

VII/11/165. Il Frequentatore A. del Master in Storia sta sviluppando una tesi su Storia del Risorgimento, in particolare sulla battaglia di Salamanca e la figura di Wellington con partic0lare riguardo alla strategia del debole verso la forte . Con Biografie sui principali protagonisti del 1800-1814

VII/11/166. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Glossario 1945 Manoscritto n. 5. Terminato. Anche per questo testo Osvaldo Biribicchi propone una aggiunta di 40 lemmi ad integrazione di quanto predisposto. Nulla questio in quanto vi è il tempo disponibile. Sarà mandato in stampa secondo il calendario predisposto

VII/11/167. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Indici Percorsi di Ricerca  Manoscritto n. 5. In fase di integrazione in merito ai Compendi e Glossati Terminato. Sarà mandato in stampa secondo il calendario predisposto.

VII/11/168 Alessio Pecce, componente del CESVAM, è stato ammesso nei ruoli direttivi del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Ad Alessio, indimenticabile collaboratore degli inizi, i nostri più sinceri complimenti

 

VII/11/168. Progetto 2019/1 I soldati Italiani in Russia 1941- 1946. Alla data del 1 novembre 2020 sono state predisposte 35 relazioni ed è stata impostata la articolazione dei volumi

VII/11/169. La Rivista QUADERNI ON LINE pubblicata su www.valoremilitare.blogspot.com, nel mese di ottobre 2020  ha avuto 1575 lettori, a fronte dei 1488 lettori del mese di settembre. In totale dal settembre 2014 il totale dei lettori è di 64ì66443.

VII/11/170 Le restrizioni dovute alla pandemia hanno annullato l’incontro che si doveva tenere il 31 ottobre 2020 ad Osimo durante il quale Germano Vicarelli e Niccolò Duranti avrebbero presentato il Volume “Gli Artefici della Vittoria” I Generali Italiani nella Grande Guerra.” L’Incontro sarà realizzato alla prima data utile.

VII/11/171. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Completato il Manoscritto n. 4 del Glossario 1944. Integrati i lemmi, corretta e revisionata la cronologia

VII/11/172 Sito del Nastro Azzurro. Banner relativo alla Storia del Nastro Azzurro. È stato programmato a partire dal 24 ottobre p.v. fino al 4 novembre 2020 al fine di ospitare tutte le copertine, la IV di copertina e la scheda di presentazione del Dizionario minimo della Grande Guerra a ricordo e omaggio della data anniversaria del 4 Novembre.

VII/11/173 Progetto 2017/ 6 Anzio Ii Volume. Integrato il manoscritto n. 5 con l’inserimento di due paragrafi dedicati allo sbarco di Dieppe e dell’Operazione Torch, nella fase di revisione in essere.

VII/11/174. Cessione della Rivista QUADERNI. La rivista è ceduta alle seguenti condizioni: Prezzo di Copertina di una singola copia, euro 5, abbonamento a 4 numeri annuo 2020 12 euro; numero arretrati a richiesta 4 euro a copia. Versamento sul conto corrente postale intestato all’Istituto del Nastro Azzurro

 VII/11/175. Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 dicembre 2020

 

 

 

 

sabato 31 ottobre 2020

I Volontari partigiani nel rinnovato esercito italiano

 

                                   


Carlo Smuraglia, I volontari partigiani nel rinnovato Esercito italiano, Roma, Libreria Editrice Viela, 2018,

 

Il volume, edito su iniziativa della Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) Comitato Nazionale,  riporta i contributi di un convegno tenuto a Terni sia dal Direttore del CeSVaM che dal Dott. Giovanni Cecini. Il volume, quindi riporta i loro contributi e quelli  di Angelo Bitti, Nicolò Da Lio, Roberta Mira, Carlo Smuraglia, Alvaro Tacchini, Marco Venanzi.

Raccolti dal Presidente dell’ANPI Carlo Smuraglia, queste relazioni riportano le esperienze e le gesta dei “ribelli”, umbri che, con  l’arrivo del fronte in Umbria ( Perugia fu raggiunta dalle forze alleate nel giugno 1944) decisero di continuare la loro lotta arruolandosi nel Regio Esercito Italiano in quel   torno di tempo operante con il CIL negli Abruzzi e nelle Marche. Il processo di arruolamento fu agevolato dalla decisione alleata di ritirare dal fronte il CIL e di costituire i Gruppi di combattimento, mentre a livello divisionale con equipaggiamento e armi britannici. I partigiani umbri affluiscono ai centri di raccolta ed addestramento dell’area romana e poi inquadrati nei gruppi di combattimento Cremona, che entrò in linea sul Serio nel gennaio 1945. Un esempio di come esponenti del II fronte  si integrano in quello del I fronte, nella nostra concezione della guerra di liberazione, come esposto a Torino nella Giornata del Decorato.

 info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

martedì 20 ottobre 2020

Salvatore Sanna La Maddalena settembre 1943

 

Propongo una questione poco nota delle complesse vicende della crisi armistiziale del settembre 1943 che coinvolsero La Maddalena oltre i più noti fatti d’arme. Si tratta di un tema sensibile, che qualifica gli avvenimenti maddalenini di quei giorni nel più vasto dibattito sulla ricollocazione della squadra navale di battaglia, e soprattutto sull’allontanamento da Roma del re, della corte, e di parte del governo, che invece di avvenire come previsto sino all’ultimo per La Maddalena, avvenne per Pescara, poi Ortona e quindi Brindisi.

La forte pressione delle armi tedesche rese necessario l’allontanamento dalla capitale, ma le modalità con cui avvenne, con improvvisazione e confusione, lo qualificò nel giudizio diffuso come una “fuga”. Il dibattito storico, politico e giuridico che s’è svolto su quest’argomento ha registrato un atteggiamento fermo da parte di tutti i protagonisti a negare la premeditazione dell’allontanamento dalla capitale e la rimozione di qualsiasi riferimento ai progetti e addirittura alle sole ipotesi fatte in tale direzione.

La ragione di stato ha richiesto di ignorare l’ipotesi maddalenina, che è stata espunta dai documenti ufficiali anche delle commissioni d’inchiesta sia amministrative che giudiziarie per coprire la corona. Se ne trova, però, traccia in pochi testi già dai primi giorni successivi il 25 luglio 1943.

Il primo riferimento alla destinazione maddalenina si trova nel diario del generale Puntoni, primo aiutante del re. Il generale alla fine dell’appunto del giorno 2 agosto annotò che il re gli aveva riproposto l’ipotesi del suo allontanamento da Roma col governo, e che gli aveva chiesto di predisporre il trasferimento a La Maddalena via mare. A tal proposito riferì pure che contattato l’ammiraglio De Courten questi aveva disposto che due cacciatorpediniere sostassero a Civitavecchia a disposizione. De Courten, Capo di Stato Maggiore della Marina e Ministro della Marina stessa nel gabinetto Badoglio, ha confermato nelle sue memorie la circostanza dell’incontro con Puntoni su tale argomento.

I primi contatti segreti con gli Alleati, dopo il 25 luglio, si tennero tra diplomatici. Il più noto, e interessante per noi, è stato quello del consigliere diplomatico italiano, Lanza D’Ajeta, che il 4 agosto a Lisbona su mandato del nuovo ministro degli esteri Guariglia incontrò l’ambasciatore britannico. Nel rapporto del consigliere si legge tra l’altro che, secondo le istruzioni ricevute, aveva informato il suo interlocutore che in caso di occupazione tedesca di Roma il re con il governo si sarebbe “trasportato all’isola della Maddalena”. 

Negli stessi giorni la nostra isola era in cima ai pensieri di Badoglio che doveva spostare la sede di prigionia di Mussolini. Scelse La Maddalena che ospiterà l’ex duce dal 7 al 27 agosto. Intanto della nostra piazzaforte si parlava anche a Lisbona, poi a Termini Imerese e infine a Cassibile nel negoziato avviato con gli anglo-americani sul terreno militare, che portò all’armistizio.

Il gen. Castellano, delegato italiano alle trattative, sia prima della firma del cosiddetto “armistizio corto”, sia nei tentativi di mediazione che seguirono, ripropose insistentemente la questione del trasferimento del re e del governo a La Maddalena, abbinandovi quasi sempre anche la ricollocazione nella stessa isola della squadra di battaglia. Solo un biglietto autografo di Badoglio affidato a Castellano per il suo contatto del 31 agosto divideva le due questioni. Al 4° punto si leggeva, infatti,: “La flotta va alla Maddalena”, e al 6°:“Restano a Roma re, principe ereditario, governo e corpo diplomatico. A quel momento la parte italiana era tutta tesa ad assicurarsi un massiccio sbarco Alleato a nord di Roma, per cui nell’ipotesi di una tale situazione non pareva più adeguato riproporre anche il trasferimento del re.

Quando risultò sempre più rigida la richiesta Alleata del trasferimento della flotta italiana a Malta e a Bona, e mentre  contemporaneamente cresceva la probabilità di uno sbarco a sud di Roma, le due questioni ripresero a marciare insieme sino alle fatidiche prime ore del 9 settembre. In particolare l’abbinamento re e flotta alla Maddalena riprese a essere proposto sia per rafforzare la richiesta di mantenere la flotta sotto la piena sovranità nazionale, a disposizione e garanzia del re e del suo governo, sia per tacitare la Marina che, tagliata fuori dalle trattative, dai suoi risultati subiva il trattamento peggiore.

Significativo appare lo scambio di pro-memorie e relative risposte avvenuto nei giorni 6 e 7 settembre tra i vari protagonisti italiani. Nel primo promemoria, inviato dal Comando supremo a Castellano, al punto 1 era scritto che si insisteva sulla soluzione del trasferimento della flotta nei porti di Cagliari e La Maddalena perché vi era la possibilità di un rifiuto a consegnarsi agli Alleati. La risposta di Castellano riportò ancora una volta la rigidità Alleata su quest’argomento.

Intanto il generale Ambrosio aveva quasi contemporaneamente inviato, sempre a Castellano, un secondo promemoria che riprendeva l’argomento del trasferimento del re e del governo, stavolta abbinandolo alla questione della flotta, ed anche al tentativo maldestro di conoscere il giorno X con anticipo di 24 ore onde effettuare con più sicurezza - si leggeva - il viaggio di notte”. L’appunto concludeva che: “La squadra di Spezia proteggerà colà [alla Maddalena] S.M. ed il governo.

La risposta di Castellano fu immediata ed esplicita: “Comandante in capo condivide intenzioni espresse alta personalità circa trasferimento in Sardegna alt Concede un nostro incrociatore con scorta 4 cacciatorpediniere stop Prega tenersi subito pronto partire data imminenza operazioni stop Non può aderire preavviso 24 ore stop.

Ambrosio ha sempre ritenuto che alla fine la squadra avrebbe seguito il re a La Maddalena, e in tal senso assicurava a ogni incontro de Courten, sino allo stesso 8 settembre. Già il giorno 5 lo stesso Ambrosio aveva chiesto all’ammiraglio De Courten di organizzare il trasferimento del re alla Maddalena. Il 6 l’ammiraglio emanò il piano operativo ordinando che i cacciatorpediniere Vivaldi e Da Noli raggiungessero Civitavecchia e che due potenti motoscafi stessero pronti a Fiumicino.

Per il mattino del giorno 8 lo stesso De Courten convocò l’ammiraglio Bruno Brivonesi, comandante di MARISARDEGNA, al quale, secondo quanto annotava lo stesso de Courten nella sua relazione, impartì: “le disposizioni relative all’eventuale ormeggio della flotta a La Maddalena ed alla possibile presenza in quella sede della famiglia reale e di parte del governo”. Brivonesi nelle sue relazioni e in tutti gli altri suoi scritti parla sempre e solo del trasferimento delle forze navali, e non accenna mai a quello del re e del governo.

Anche nei documenti del gen. Basso, comandante delle FF.AA. in Sardegna e diretto superiore di Brivonesi, non c’è traccia del previsto trasferimento alla Maddalena del re e del governo ma si parla solo della flotta. Però negli allegati al diario storico-militare del comando delle FF.AA della Sardegna si ritrovano i dispacci delle disposizioni date da SUPERESERCITO già nel giorno 6 su La Maddalena, in contemporanea con il piano di De Courten sul viaggio via mare del re e del governo. Il comando in capo dell’esercito ordinò a Basso di predisporre il rafforzamento della piazza maddalenina con un gruppo tattico di tre battaglioni, composti totalmente o prevalentemente da sardi, specificando “purché ottimi”. A seguire si trovano gli ordini impartiti da Basso nello stesso senso, a protezione di “altissimi personaggi”.

Altrettanto importante è l’allegato che riporta il testo del messaggio da Comando FF.AA Sardegna at Comando Forze Navali (tramite Marina Cagliari), firmato Basso e trasmesso alle ore 14.35 del 9 settembre. Il generale informava Bergamini del colpo di mano tedesco su La Maddalena e aggiungeva che “qualora at arrivo delle forze navali sia constatato permanere tale situazione urge provvedere concorso at eliminazione reparti attaccanti.  E’ questo l’unico documento in cui Basso definisce i reparti tedeschi “attaccanti”, e il “concorso” che richiedeva presupponeva che fosse “in corso” un’azione delle truppe di Basso di contrasto agli “attaccanti”, che invece non c’era e non era neppure prevista.

In quegli stessi minuti la corazzata Roma e tutta la squadra invertiva la rotta e andava incontro al suo tragico destino, come anche i due cacciatorpediniere Vivaldi e Da Noli. La 9° divisione navale da battaglia era salpata da La Spezia alle ore 03 del 9 per La Maddalena. A quell’ora i reali e i militari del governo stavano asserragliati nel palazzo del ministero della guerra, attendendo di andare all’imbarco a Civitavecchia o a Fiumicino. Intorno alle 04 si prese atto che solo la strada consolare Tiburtina era ancora libera ma per lasciare Roma verso oriente. La parte navale del piano di trasferimento del re e del governo alla Maddalena era attiva, la parte terrestre che avrebbe dovuto tenere libero un corridoio per Civitavecchia e Fiumicino non resse, forse perché neppure predisposta, e alle prime luci del mattino la comitiva lasciò Roma in direzione est per destinazione incerta.

Il generale Basso e l’ammiraglio Brivonesi, ignari del cambio di rotta del trasferimento, pur attendendo per il mattino del 9, re, governo e squadra navale, hanno operato indipendentemente da questa prospettiva. L’uno, Basso, la notte dello stesso 8 settembre ha concordato l’ammassamento delle truppe tedesche a Palau e S. Teresa, per favorirne il passaggio in Corsica; e l’altro, Brivonesi, il successivo mattino del 9 ha lasciato sopraffare di sorpresa la piazza maddalenina da un manipolo di arditi della wehrmatch.

Rimase emblematicamente ostaggio di questa situazione confusa e contraddittoria anche il duca d’Aosta, cui il re aveva chiesto di raggiungerlo alla Maddalena. Da Portoferraio, dove si trovava bloccato sulla torpediniera Indomito, fece diramare un messaggio alle ore 11.41 del giorno 10, in tutte le direzioni: far sapere a S. M. che non riesco a raggiungere Roma per via ordinaria e La Maddalena via mare. Attendo ordini. A quell’ora il re e il governo stavano per giungere in salvo a Brindisi, e Aimone d’Aosta non era l’unico che attendeva ordini.

                                                                                                 

                                               Salvatore Sanna

 

La Maddalena, 12  settembre 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sabato 10 ottobre 2020

Infocesvam, n. 10 1 ottobre 2020

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO VII, I, N. 10, 1 ottobre 2020

VII/10/121- La decodificazione di questi numeri è la seguente VII anno di edizione, 10 il numero progressivo di Infocesvam, 122 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.

VII/10/122. Progetto Leggi Raziali. L’Autrice ha corretto la Bozza n.2, e la Copertina. Il materiale è stato inviato alla Casa Editrice per la revisione e correzione della 2 Bozza. Si prevede la stampa del volume per metà ottobre 2020

VII/10/23. Dizionario minimo della Grande Guerra. Glossario, 1914, 1915. 1916, 1917 e 1918- Sono disponibili, oltre ai Compendi 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, anche i Volumi dedicati ai Percorsi di Ricerca ed agli Indici Disponibile alla Vendita. Info. segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

VII/10/124. Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea. Gli aggiornamenti dei moduli per la III Edizione saranno registrati a fine novembre o addirittura spostati al mese di gennaio 2021

VII/10/125. Master di Politica Militare Comparata. Assegnata la tesi ad un frequentatore. L’argomento ò la situazione generale relativa al Niger nel contesto dell’area subsahariana.

VII/10/126. Emeroteca. Inserite alla data del 1 ottobre tutte le riviste arrivate fino al 30 settembre 2020. Il numero delle Riviste, rimane pari a 86 Titoli.

VII/10/127. Progetto Prigionia della Grande Guerra. È stato completato per il volume 2 il manoscritto n. 4. Chiara Mastroantonio inserirà il materiale raccolto nella sua tesi di linguista per la conclusione della Laurea Triennale.

VII/9/128. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Compendo 1944. Manoscritto n. 3. Da terminare il Capitolo dedicato al IV Fronte La Guerra di Liberazione All’Estero. Divisione Garibaldi (ex divisioni Venezia e Tridentina) e Divisione d’Assalto Italia

VII/10/129: La piattaforma Cesvam ha risolto i problemi tecnici manifestatesi nel corso dell’estate. È iniziato l’implemento con la pubblicazione del Bollettino Infocesvam. La implementazione delle varie rubriche procederà secondo il calendario predisposto con cadenza settimanale o quindicinale.

VII/10/130. Giornata del Decorato 2021. Convegno. Tema del convegno “1921-2021 – Centenario della Traslazione della Salma del Milite Ignoto”. La sede della Giornata del Decorato è stata scelta ad Arezzo, con la organizzazione della Federazione di Arezzo Siena e delle altre Federazioni della Toscana,

VII/10/131.  Progetto 2016/4/E Dizionario minimo della Guerra di Liberazione, La casa editrice ha restituito la Bozza n. 1, che corretta, è stata restituita corretta. Ricevuta la Bozza n. 2. Che ha permesso di dare il Visto si stampi. Il volume dovrebbe essere stampato e consegnato a metà d’ottobre

VII/10/132. È stata segnala al CESVAM la questione della Mitragliera del sommergibile Scirè, il cui monumento necessita di interventi manutentivi. Interessata la Federazione di Pistoia, che seguirà lo sviluppo della questione.

VII/10/133. Progetto 2019/1 I soldati Italiani in Russia 1941- 1946. È stato completato il manoscritto n.3 relativo alle operazioni del 1941-1943 del CSIR e dell’ARMIR e la Relazione del gen. Messe. Il volume II riporta la raccolta del materiale documentario dell’Archivio Resta. Al momento sono state predisposte 16 relazioni.

VII/10/134. È stata riattivata la Federazione di Pisa, grazie ai buoni auspici del Presidente Cav., Stefano Mangiavacchi. Auguri di una proficua attività e sempre maggiori successi al Neo Presidente.

VII/10/135. Progetto Prigionia in Kenya. Riunione il 23 settembre con Giancarlo Ramaccia e Alessandro Andò per la valutazione del progetto. Stabilito che per il mese di novembre si presenterà la Bibliografia generale e di pertinenza e sulla base di quanto individuato si predisporrà l’indice.

VII/10/136. Rivista Quaderni. È stato aggiornato l’Indirizzario per l’invio della Rivista. I criteri adottati per l’invio prevedono l’invio agli abbonati, ai frequentatori dei Master, ai componenti del CESVAM che non hanno la possibilità di ritirare la rivista in sede, ad alcune presidenze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed agli enti/istituti/associazioni/accademie corrispondenti. Alle federazioni dell’Istituto sarà inviata solo dietro richiesta delle stesse.

VII/10/137. Presentazione del Calendario Esercito 2021. Il Comando della Regione Militare Marche Ancona propone al Direttore del CESVAM la conferenza di presentazione, come per gli anni passati, del Calendario 2021 dell’Esercito, dedicato all’anniversario della traslazione del Milite Ignoto.

VII/10/138. Alessandro Andò propone una collaborazione con il Sig. Perlasca al fine di avviare ricerche e studi sulla figura di questo personaggio insigne della guerra di Liberazione. Una cerimonia si terrà il 31 ottobre p.v. a Maserà presso il cimitero ove è sepolto, emergenza Covid permettendo.

VII/10/139 La sessione autunnale dell’anno accademico 2019-2020 del master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea- 1796 -1960 II Edizione si terrà nella ultima decade di novembre 2020. Data ultima per la presentazione delle tesi il1 novembre 2020

VII/10/140 Progetto Storia del Commissariato Militare dalla Pace di Chateau-Cambresì (1599) ai nostri giorni. Preso contatto con il Gen Salvatore Farì, al momento il progetto è in fase di articolazione secondo il metodo storico. Si prevede la edizione di due volumi.

VII/10/141. Progetto Ordinamenti fra le due Guerre. Giovanni Battelli ha dato il suo assenso per lo sviluppo di questo progetto incardinato sul modulo di aggiornamento del Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 - 19160

VII/10/142. Nella prima decade di ottobre sarà consegnata la bozza finale alla Casa Editrice Archeo Ares n. 3 del 2020 della Rivista QUADERNI. Colore Copertina da decidere.

VII/10/143. Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Completato il Manoscritto n. 3 del Glossario 1944. Integrati i lemmi, predisposta la cronologia

VII/10/144. Promozione Editoria. È stata appronta la Main List delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma per l’invio periodico del Sommario della Nota Redazionale, della Copertina e dell’Editoriale della Rivista QUADERNI a partire dal n. 1 del 2019 a solo titolo informativo.

VII/10/145 Sito del Nastro Azzurro. Banner relativo alla Storia del Nastro Azzurro. È stato programmato per il mese di ottobre per ospitare i numeri del 2019 e 2020 della Rivista QUADERNI E dei Volumi della Collana.

VII/10/146 Dizionario Minimo della Guerra di Liberazione. Completato il quadro generale delle Medaglie d’Oro del 1944 suddivise per fronti. La rielaborazione per mesi sarà inserita nel Compendio 1944 

VII/10/147. Sergio Rigotti ha proposto materiale riguardante un Marinaio Italiano combattente della seconda guerra mondiale che attualmente è allo studio per la pubblicazione sulle filiere CESVAM

VII/10/148. Musica nei campi di concentramento nella prima guerra mondiale. La ricerca prosegue in relazione allo sviluppo del Progetto dedicato alla prigionia nella Prima Guerra Mondiale

VII/10/149. Cessione della Rivista QUADERNI. La rivista è ceduta alle seguenti condizioni: Prezzo di Copertina di una singola copia, euro 5, abbonamento a 4 numeri annuo 2020 12 euro; numero arretrati a richiesta 4 euro a copia. Versamento sul conto corrente postale intestato all’Istituto del Nastro Azzurro

 VII/10/150. Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 novembre 2020

 

 

 

 

mercoledì 30 settembre 2020

Seconda Guerra Mondiale: la resistenza

 

 

Resistenza nell’Impero

 

 

Alessia Biasiolo[1]

 

 

 Come sappiamo, la seconda guerra mondiale inizia per l’Italia nel 1940, all’indomani dei successi nazisti su gran parte dell’Europa che diventa “spazio vitale” tedesco. La campagna di Grecia italiana si rivelerà un fallimento per la strenua resistenza greca, con militari determinati a non cedere all’occupante e con una migliore conoscenza tattica dei luoghi da difendere. Sarà solo l’invio di truppe tedesche a togliere l’esercito italiano dall’empasse in cui era finito e a tramutare anche la Grecia in territorio sottoposto alle dittature nazifasciste, affermando la presenza italiana nei Balcani, così com’era nelle intenzioni di Mussolini. Gli italiani, supportati dalle truppe tedesche, controllavano in particolar modo le isole Ionie, tra le quali Cefalonia, Corfù e Zante, che permettevano il controllo dell’accesso al Golfo di Corinto. All’indomani della comunicazione dell’armistizio di Cassibile, i tedeschi utilizzeranno la forte presenza in Italia per l’occupazione, così come fecero nei territori occupati da quello che era ormai diventato l’ex alleato. Tristemente famoso diventerà il caso di Cefalonia che sarà anch’essa oggetto dell’operazione “Achse”, poi “Alarico”, cioè quella strategia di disarmo degli italiani occupando i territori con la forza, oppure portando nelle file germaniche coloro che volevano continuare a cooperare con l’alleato.

Nelle isole erano stanziate la 33esima “Divisione Acqui” (comandata da Antonio Gandin) con reggimenti di fanteria da montagna e di artiglieria, la seconda Compagnia del VII Battaglione Carabinieri, reparti del primo Battaglione finanzieri, mitraglieri, un gruppo contraereo, marinai e addetti all’ospedale da campo. Alla caduta di Mussolini nel 1943, la 18esima Legione venne richiamata in Italia.

 

Il comando era posto ad Atene, sotto l’undicesima armata, diretta dal generale Carlo Vecchiarelli, e l’Heeresgruppe E tedesco (comandato da Alexander Löhr). I tedeschi invieranno fanteria da fortezza e semoventi e si acquartiereranno nel capoluogo di Cefalonia, bene armati rispetto agli alleati.

Il presidio resse bene, anche con esercitazioni comuni italo-tedesche.

 

Con l’8 settembre 1943, tutto ovviamente cambiò. Ai festeggiamenti italiani per quella che sembrava anche lì l’imminente fine della guerra, fecero seguito, la sera stessa dell’8 settembre, puntamenti tedeschi di armi contro una nave italiana all’ancora che, a sua volta, puntò le armi contro i tedeschi.

Il comandante dell’Undicesima armata Vecchiarelli inviò a Gandin il seguente messaggio: “Seguito conclusione armistizio, truppe italiane 11^ armata seguiranno seguente linea condotta. Se tedeschi non faranno atti di violenza armata, italiani non, dico non, faranno causa comune con ribelli né con truppe anglo-americane che sbarcassero, reagiranno con forza a ogni violenza armata, ognuno rimanga al suo posto”. Quindi, le navi ricevettero l’ordine di prendere il mare per Brindisi. Gandin ordina poi al battaglione in riserva a Mazarakata e ad alcune batterie, di spostarsi ad Argostoli, città principale dell’isola, per difendere il quartier generale, e ai bivi principali soprattutto sulle alture, in modo da poter presidiare adeguatamente la zona, al contempo controllando i movimenti tedeschi. Infatti, all’alba una colonna tedesca tentò di passare, ma venne fermata e mandata indietro, verso la zona del proprio acquartieramento. Gandin incontrò di prima mattina il comandante tedesco per discutere della situazione e questi chiese di obbedire agli ordini di Vecchiarelli, di cui era a conoscenza, riguardo alla non belligeranza nei confronti dei tedeschi. Tuttavia, verso le dieci, arrivò un ulteriore dispaccio dal comando di Atene, nel quale veniva chiesto di rimanere nelle posizioni costiere fino al cambio con i reparti tedeschi che sarebbero arrivati, in ogni caso di non rimanere oltre le ore 10 del 10 settembre, quindi dell’indomani. Ai reparti tedeschi bisognava cedere le armi e le munizioni a disposizione. Dalle ore 12 dello stesso giorno, il 9 settembre, a richiesta dei tedeschi, le armi andavano cedute loro.

 

I pareri in proposito furono vari, tra chi voleva obbedire all’ordine, chi voleva continuare a combattere a fianco dell’alleato tedesco e chi, invece, voleva resistergli. Secondo alcune fonti sarebbe stato proposto un referendum in merito, ma molti hanno smentito questa versione, trattandosi di espressioni di pareri propri che, probabilmente, venivano discussi tra i vari soldati e i comandanti con Gandin. In questo clima arrivò la notizia che il presidio di Santa Maura era stato catturato dai tedeschi e che il colonnello Ottalevi, suo comandante, e due ufficiali erano stati uccisi. Anche su questo episodio ci sono pareri discordi, dal momento che pare fossero state consegnate le armi pesanti, a richiesta, ma i soldati si rifiutarono di consegnare le armi personali, causando la reazione tedesca, che alcuni, invece, spiegano a seguito di una provocazione. Si cercava, comunque, di non arrivare allo scontro sia da parte italiana che da parte tedesca. Gli italiani attendevano ordini più chiari che, come sappiamo, mancarono anche in Italia; i tedeschi si organizzavano passando ordini di fucilazione in caso di resistenza da parte degli italiani. I tedeschi quindi presentarono una richiesta di consegna totale delle armi nella piazza centrale di Argostoli entro le ore 18 del 12 settembre, davanti alla popolazione che sembrava dalla parte degli italiani, compresa la resistenza greca che vedeva nel cambiamento la possibilità di avere gli italiani dalla propria parte, anche se poi questo si rivelò inattuabile e forse una mossa strategica dei rivoltosi. In ogni caso, veniva vietato agli italiani di consegnare ufficialmente le armi ai greci.

Era un ultimatum al quale la Divisione “Acqui” si rifiutò di obbedire, preparandosi a combattere l’ex alleato. Quattro dragamine presero il largo per l’Italia, mentre Gandin cercava una soluzione ottimale per il disarmo, evitando il disonore pubblico e cercando di trovare la soluzione più equa, mentre un messaggio del generale Rossi invitava a considerare le truppe tedesche come nemiche.

I militari non intendevano cedere le armi e cominciavano ad organizzarsi contro i tedeschi, soprattutto per l’affondamento della corazzata “Roma” a loro opera, la cui notizia pare fosse arrivata sull’isola tramite radio di altro convoglio. Il 13 settembre divenne evidente che velivoli tedeschi attaccavano navi italiane a Patrasso, pertanto la tensione era sempre più alta, anche contro i comandanti che non fossero chiaramente intenzionati a combattere contro l’ex alleato. Gli ordini di cessare il fuoco a seguito di scontro vennero disattesi da ambo le parti, ma vista la situazione per loro penalizzante, i tedeschi proposero l’imbarco per l’Italia per tutti, a patto che venissero consegnate le armi. Gandin emanò un comunicato in cui rendeva ufficialmente note le trattative in corso per evitare la umiliante consegna di armi e munizioni. Nel frattempo, la contraerea italiana mirò all’idrovolante del generale tedesco Lanz e quest’atto, così come gli spari contro le navi tedesche, venne preso come atto di ostilità. Pare, a questo punto, che venisse emanato un ordine, sorta di ultimatum, secondo il quale in caso di resistenza gli italiani sarebbero stati passati per le armi. Le scaramucce continuarono, con atti di smacco dall’una e dall’altra parte, mentre ancora i tedeschi si trovavano in inferiorità e le possibilità di controllarli da parte della Divisione “Acqui” erano alte. Ancora sembra che ci fossero soltanto richieste di pareri ad ufficiali e truppa che non intendevano consegnare le armi, argomento centrale della trattativa con i tedeschi i quali, nel frattempo, continuavano a spostare truppe in posizioni più agevoli al controllo dell’isola e a farne sbarcare. Gli italiani misero in atto azioni di sabotaggio soprattutto di strade e ponti, per renderli impraticabili, mentre gli Alleati non intendevano inviare truppe sull’isola per non creare incidenti diplomatici con la “alleata” Unione Sovietica che, come abbiamo scritto, guardava attentamente alla situazione nei Balcani da tempo.

 

Lo sbarco delle truppe tedesche e la mancanza di controllo delle alture, abbandonate dai soldati italiani all’inizio delle operazioni come segno di volontà collaborativa, mise gli italiani in difficoltà; le postazioni antiaeree non erano sufficientemente attrezzate per contrastare gli aerei tedeschi. La battaglia sull’isola di Cefalonia iniziò il 15 settembre, con atti di vero e proprio eroismo da parte delle truppe italiane. Lanz fece lanciare dei volantini per fiaccare la resistenza, accanita, sull’isola, citando Gandin come partigiano di Badoglio e addossando alla Divisione “Acqui” la “colpa” della lotta, che determinava la necessaria reazione tedesca, perché voleva combattere i camerati tedeschi e fascisti. In modo particolare, si sottolineava il tradimento italiano di Badoglio che aveva abbandonato alla lotta fatale l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista. Le armate di Badoglio avevano consegnato le armi senza spargimento di sangue, si leggeva sempre nel comunicato del generale tedesco, pertanto la lotta della “Acqui”, evidentemente senza speranza, doveva cessare al più presto. Il tentativo, che prometteva di lasciare libera la via per il ritorno in patria, non sortì effetto e l’eroica lotta continuò fino alla resa del 22 soltanto per mancanza di munizioni, dopo l’ultima convocazione del consiglio di guerra italiano.

 

La decisione di esporre la bandiera bianca dal comando, non comportò il rispetto del nemico da parte tedesca. Hitler stesso ordinò di passare per le armi gli italiani, considerandoli traditori. Sappiamo, come scritto in testi precedenti, che il Führer aveva espresso ripetutamente vero e proprio odio nei confronti del comportamento italiano, a seguito del mancato rispetto della parola data e dell’atteggiamento ambiguo dei comandi. Lo stesso ordine avrebbe voluto darlo per l’Italia, se non fosse stato per il senso di rispetto dell’alleato che, nel frattempo, si stava cercando e che poi sarebbe stato fatto liberare, portando alla creazione della R.S.I. Già coloro che erano stati catturati a Cefalonia erano stati fucilati e la stessa sorte sarebbe toccata a tutti i soldati tedeschi che non pensassero di obbedire all’ordine imposto di sparare su coloro che erano stati i compagni di poc’anzi. La detenzione dei prigionieri italiani avvenne nelle carceri di Argostoli e nella caserma “Mussolini”, con poco cibo e poca acqua.

 

Il 24 settembre venne ucciso anche Gandin, alla tristemente famosa Casa Rossa, assieme a circa cinquemila uomini e agli ufficiali, uccisi a gruppi di 8, e le operazioni di sterminio non si fermarono fino al 28, non senza aver cercato di cancellare le tracce bruciando corpi o gettandoli in mare; se per l’operazione venivano usati soldati italiani, venivano poi uccisi per non lasciare testimoni. I prigionieri superstiti, circa tremila, furono inviati nei campi di concentramento caricandoli sulle navi in ottobre, ma alcuni perirono negli affondamenti causati dall’aviazione alleata, ignara del carico di uomini prigionieri, o dalle mine del Mediterraneo. Questo fu il caso, ad esempio, della nave “Ardena” diretta al Pireo che saltò in aria nel porto con 840 italiani nelle stive, dei quali se ne salvarono un centinaio, o della nave mercantile “Alba”, carica di materiale edile, che affondò portando con sé altri prigionieri italiani. Pasquale Acito si salvò e venne portato in ospedale dai tedeschi di un idrovolante, ricoverato per quattro mesi sul letto n. 537 dove seppe che solo pochi rimasero delle truppe di Cefalonia. Pochi uomini riuscirono a scappare e a trovare rifugio presso i partigiani greci; altri rimasero sull’isola per svolgere lavoro coatto. Sull’eccidio cadde un pesante silenzio per molto tempo; unico responsabile ufficiale fu il generale Lanz, condannato ad una blanda pena detentiva, mentre furono prosciolti gli ufficiali italiani accusati di avere fomentato la rivolta contro i tedeschi, originando così la resistenza sull’isola, causa di migliaia di morti.

Stessa sorte toccò, purtroppo, alle truppe italiane stanziate a Corfù e Zante. A Corfù, il 13 settembre, i fanti italiani catturarono il presidio tedesco che venne poi inviato in Italia scortato dai carabinieri, diventando gli unici prigionieri di guerra in mano al governo Badoglio; gli italiani vennero sopraffatti dai tedeschi sbarcati sull’isola il 24 e 25 settembre. I colonnelli Lusignani e Bettini, uccisi dai tedeschi, vennero insigniti della Medaglia d’oro al Valor Militare.

Anche in Albania la situazione divenne pesante per gli italiani dopo la comunicazione dell’8 settembre: circa 120mila persone, sia militari che civili, erano bloccate nella zona. Anche lì, i soldati ricevettero l’ordine di consegnare le armi. La resistenza albanese, già organizzata, passò per le armi molti italiani, mentre altri si trovarono in forti ristrettezze, patendo anche la fame; altri gruppi italiani formarono bande partigiane che combattevano contro i tedeschi, come fu per i battaglioni “Firenze” e “Gramsci”. I tedeschi, quindi, costituirono delle formazioni miste con i volontari albanesi che rimanevano dalla parte nazifascista e occuparono il Regno d’Albania fino al ritiro. Anche in Albania prese avvio una situazione di guerra civile.



[1] Alessia Biasiolo è Membro Associato al CESVAM, professoressa, docente del Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana, Socio dell’Istituto del Nastro Azzurro