1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO

1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO
Il volume e acquistabile presso tutte le librerie, oppure si può chiedere alla Casa Editrice (ordini@nuovacultura.it) o all'Istituto del nastro Azzurro (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

1866 Il Combattimento di Londrone

ORDINE MILITARE D'ITALIA

ORDINE MILITARE D'ITALIA
CAVALIERE DI GRAN CROCE

Collana Storia in Laboratorio

Il piano editoriale per il 1917 è pubblicato con post in data 12 novembre 2016

Per i volumi pubblicati accedere al catalogo della Società Editrice Nuova Cultura con il seguente percorso:
www.nuovacultura.it/catalogo/collanescientifiche/storiainlaboratorio

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014
Collana Storia in Laboratorio . Scorrendo il blog si trovano le indicazioni riportate sulla quarta di copertina di ogni volume. Ulteriori informazioni e notizie possono essere chieste a: ricerca23@libero.it

Testo Progetto Storia In Laboratorio

Il testo completo del Progetto Storia in Laboratorio è riportato su questo blog alla data del 10 gennaio 2009.

Si può utilizzare anche la funzione "cerca" digitando Progetto Storia in Laboratorio.

Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

Translate

La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011

La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011
Direttore della Collana: Massimo Coltrinari. (massimo.coltrinari@libero.it)
I testi di "Storia in Laboratorio"
sono riportati
sul sito www.nuovacultura.it
all'indirizzo entra/pubblica con noi/collane scientifiche/collanastoriainlaboratorio/pagine 1 e 2

Cerca nel blog

venerdì 23 dicembre 2022

domenica 18 dicembre 2022

Ordinamenti tra le due guerre. Volume I Tomo II.

IL volume può essere chiesto gratuitamente  a: segreteriagenerale@istittutinastroazzurro.org

 

sabato 10 dicembre 2022

Ordinamenti tra le due guerre Volume I Tomo I

Il Volume può essere richiestoo gratuitamente a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

 

martedì 29 novembre 2022

Brigate di Giustizia e Libertà. la scelta di Giulio Bolaffi


Il volume riporta i diari di Giulio Bolaffi, ebreo, industriale, che scelse la via della montagna anzichè rifugiarsi in Svizzera e combattere sul campo I diari sono la documetazione di questa scelta.


 

domenica 20 novembre 2022

27 agosto 1917 Lo scoppio della polverie di Sant'Osvaldo coincidenze inquietanti

 

Maria Luisa Suprani Querzoli

 


Il 27 agosto 1917 la Battaglia della Bainsizza (capace di risultati notevoli, seppur decisamente inferiori alle proiezioni del Comandante la II Armata) accenna a volgere al termine quando uno scoppio violentissimo getta nel panico l’intera città di Udine, sede del Comando Supremo:

 

[…] alle 11,19, mentre sto per entrare [al Comando Supremo], avviene una esplosione formidabile, che scuote tutte le case, rompe tutti i vetri, spacca tutti i tramezzi. […] La gente si getta fuori delle case, scarmigliata. La scena è impressionante. Le detonazioni si seguono con violenza e frequenza sempre maggiori. Sembra di essere fra un violentissimo bombardamento. […] Circolano le prime voci, che hanno qualche certezza: è scoppiata la polveriera di Sant’Osvaldo. Ci sono là 100.000 bombe, polveri, 40.000 quintali di fieno, i depositi di benzina di tutta la 2ª armata. È una cosa spaventevole.[1]

 

Il panico toccò il punto massimo all’idea (dimostratasi in seguito non veritiera) che anche i gas venefici presenti nei proiettili a liquidi speciali aleggiassero nell’aria.

Per numero di vittime e perdita di materiali la stima del danno appare subito grave.

 

Circola la voce che lo scoppio sia doloso. Gabriele D’Annunzio dice che a Roma è scoppiata l’altro ieri sera la polveriera di forte Appio, con un centinaio di morti. Ad Alessandria è successo suppergiù lo stesso.[2]

 

Il giornalista Rino Alessi, a differenza del colonnello Gatti, si interroga senza perifrasi: «[c]hi o che cosa ha fatto saltare la polveriera? Ecco il tragico interrogativo a cui forse nessuno risponderà lasciando nell’aria i più atroci dubbi. Altre polveriere sono saltate, come Lei forse sa, in altre parti della Penisola. Chi o che cosa le ha fatte saltare?»[3].

Il dubbio circa il dolo  assunse particolare consistenza ma – dato il frangente critico – non si ritenne opportuno far luce per evitare la ricaduta che l’emergere di verità destabilizzanti avrebbe potuto avere sul morale già incrinato dell’Esercito (e della Nazione).

In seguito si giunse alla conferma[4] dei sospetti che fin da subito circolarono.

Un incidente analogo (seppure di portata ben minore) si era già verificato in zona di guerra, circa dieci giorni prima.

L’XI Battaglia dell’Isonzo ancora non aveva avuto inizio quando, nell’area del XXVII Corpo d’Armata[5], lo scoppio di una bombarda[6] compromise la sorpresa con cui il Comandante d’Armata intendeva fiaccare il nemico in un tratto della fronte il cui presidio appariva rarefatto: l’intento principe che muoveva Capello tanto da fargli distorcere, nella sostanza, gli ordini ricevuti era costituito dalla soppressione del pericolo incombente da Tolmino, affidata appunto al XXVII Corpo.

Lo scoppio che si verificò in quel settore compromise quindi un elemento essenziale del piano lungimirante, lasciando indirettamente in vita i presupposti che avrebbero portato alla sconfitta dell’ottobre successivo.

La possente vittoria della Bainsizza mise a tacere tutto e sulle difficoltà incontrate dal XXVII Corpo d’Armata non si ritornò più di tanto, attribuendole esclusivamente (ed erroneamente[7]) al mancato impulso del generale Vanzo.

Esposte le premesse ci si può chiedere se anche l’incidente che interessò l’area del XXVII Corpo d’Armata (da valutarsi soprattutto nella portata delle sue conseguenze, capaci di decapitare l’intento di Capello e, indirettamente, di dare origine ai presupposti della sconfitta) era di matrice dolosa.

Il dubbio appare ragionevole.

Il computo delle responsabilità circa l’esito della XXII Battaglia dell’Isonzo  (computo a suo tempo teso più a trovare capri espiatori per tacitare gli animi che a far luce sulla verità storica[8]) non sarà completo se non quando, seppur a distanza di oltre un secolo, si risalirà ai mandanti di tali scoppi, la cui serrata successione appare tutt’altro che accidentale.



[1] A. Gatti, Caporetto. Dal diario di guerra inedito (maggio – dicembre 1917) (a cura di A. Monticone), Bologna: Il Mulino, 1964, pp. 194 – 195.

[2] Ivi, p. 196.

[3] R. Alessi, Lo scoppio della polveriera di Sant’Osvaldo, 27 agosto 1917, in Dall’Isonzo al Piave, Milano: Mondadori, 1966, p. 103.

[4] Cica le conferme inerenti al dolo cfr. G. Del Bianco, La guerra ed il Friuli, vol. 2 (Sull’Isonzo e in Carnia. Gorizia. Disfattismo), Udine: Del Bianco Editore, 2001.

[5] Il XXVII Corpo era allora comandato dal generale Augusto Vanzo, prima di essere sollevato dall’incarico (e sostituito con il generale Pietro Badoglio, comandante il II Corpo).

[6] Cfr. L. Capello, Note di Guerra, vol. II, Milano: Fratelli Treves Editori, 1921, p. 109.

[7] Anche sotto il comando di Badoglio il XXVII Corpo d’Armata continuò a confrontarsi con obiettive difficoltà (cfr. ibidem)  capaci di interferire negativamente  con gli obiettivi auspicati dal Comandante d’Armata (cfr. ivi, p. 113).

[8] Il riferimento è alla Relazione che concluse i lavori della Commissione d’Inchiesta istituita dal R.D. 12 gennaio 1918 n. 35.

mercoledì 9 novembre 2022

sabato 29 ottobre 2022

Internamento in Svizzera 1943 - 1945. Il Rimpatrio.

La vicenda del Savoia Cavalleria 




Oltre che dalla Francia, un paese che occorre prendere in esame più nel dettaglio è la Svizzera. Qui dal settembre 1943 trovarono rifugio e scampo molti italiani che ritenevano non essere prudente rimanere in Italia.  Tra questi moltissimi professori e docenti del Politecnico di Torino, molti di estrazione israelita, che, tramite canali accademici, raggiunsero la Svizzera e furono internati. Riuscirono a promuovere corsi universitari nei campi di internamento che li ospitavano e quindi a non disperdersi. Nel maggio 1945 rientrarono a Torino ed ebbero la capacità di riprendere le attività accademiche e ridare vita alla loro attività. 


Altro significativo esempio dell’Internamento in Svizzera, che ovviamente fu più organizzato e meglio regolato di quello dalla Germania e dalla Francia, anche perché il numero degli internati non superava le 20.000 unità, è quello del Reggimento “Savoia Cavalleria”. Questo reparto di Elites del Regio Esercito, all’indomani dell’8 settembre 1943, per sottrarsi alla cattura tedesca e per non disperdersi e sciogliersi rimase in armi fino a che si presentò al confine elvetico al completo degli organici e con tutte le armi, le dotazioni ed i mezzi assegnati. L’internamento fu concesso e il reggimento deposte le armi ed ogni materiale di guerra in appositi magazzini, ebbe il personale internato in un campo di concentramento. Sul finire di Aprile, stante la situazione a Milano, il reggimento riprendendo il suo assetto operativo, rientrò in Italia e nei giorni della liberazione si mise a disposizione del Comando Volontari della Libertà, a cui capo era il gen. Raffaele Cadorna, che da colonello aveva nel 1940 comandato il Reggimento. In quei giorni il “Savoia Cavalleria” svolse funzioni di ordine pubblico a Milano.

giovedì 20 ottobre 2022

INDOCESVAM N. 4/2022

 

INFOCESVAM

BOLLETINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

____________________________________________________________________

ANNO IX, 31/32, N. 4, Luglio - Agosto, 1 settembre 2022

IX/4/576 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 576 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento.

IX/4/577.  Come prassi, il CESVAM osserva la pausa estiva per i mesi di Luglio ed Agosto. Il semestre accademico settembre – 2022, gennaio 2023 inizierà il 1 settembre. Le ricerche in essere proseguono  secondo il calendario adottato dai singoli ricercatori.

IX/4/578 Ricerca per il Centenario. Titolo. “I Presidenti dell’Istituto del Nastro Azzurro” 1923- 2023. Attività e gesta delle presidenze attraverso la documentazione d’archivio. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. La lista dei Presidenti e dei materiali è stata completata. Si procede alla stesura per la I Bozza. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto storia del Nastro Azzurro.

IX/4/579 Progetto 2016/1 Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945.” Una vittoria amara” Predisposto il Manoscritto 4.  Il Glossario 1945 è nella versione di manoscritto 5. Il volume 8 del Dizionario “Percorsi di Ricerca” è rimasto nella versione di manoscritto 3

IX/4/580. “Non ti scordar di Me”. Il Gruppo Medaglie d’Oro ha lanciato la campagna di sensibilizzazione attraverso l’adozione di un fiordaliso a forma di pin per ricordare i Caduti di Tutte le Guerre. Il Fiordaliso è stato ideato dal gen. C.A. Aloia, MOVM.

IX/4/581. Progetto 2016/1 Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945.” Una vittoria amara”. Punto di situazione in: www.valoremilitare.blogspot.com e su www. laguerradiliberazionelastoria. blogspot.com. Completate le ricerche sulla Divisione Partigiana Italia e Divisione Partigiana “Garibaldi”

IX/4/582. Ricerca per il Centenario. Titolo. “La Presenza in Italia ed all’Estero dell’Istituto del Nastro Azzurro”. Struttura ed analisi iconografica delle Federazioni, Sezioni e Gruppi aperti in Italia all’estero dal 1923 ad oggi. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Predisposti i materiali. Ulteriori ricerche si impongono in merito alla cause discusse. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto storia del Nastro Azzurro.

 IX/4/583 La richiesta di tesi per i Master in essere presso la Università degli Studi N. Cusano può essere integrata consultando il blog www.studentiecultori.blogspot.com. Il blog contiene tracce e titoli di tesi collegate a ricerche in essere presso il CESVAM. SI ricorda che il termine per la richiesta scade il pv. 30 settembre 2022.

IX/4/584 IL CESVAM, Centro Studi sul Valore Militare non può annoverare collaboratori  e tanto meno ricercatori che non abbiano nel proprio curriculum i titoli accademici previsti.

IX/4/585 La Collaborazione con Le Associazioni Combattentistiche e d’ Arma ed ASSOARMA prosegue nei termini già note, Informazioni su www.associazionismomilitare.blogspot.com

IX/4/586 La situazione in Europa dopo la crisi in Ucraina è presente sui blog geografici. In particolare su www.coltrinariatlanteeuropa.blogspot,com. Si sconsiglia la richiesta di tesi su questo argomento i quanto è di attualità ed ancora non si dispongono di materiali atti ad una ricostruzione accademica degli eventi, ma solo cronachistica.

IX/4/587 Ricerca per il Centenario. Titolo. “L’Albo d’Oro Nazionale”. Gli annuari dell’Istituto del Nastro Azzurro” editi dal 1923 ad oggi riportati tutti i decorati dal 1833 ad oggi. Raccolta, individuazione e acquisizione delle pubblicazioni ed edizione della Copertina e della nota introduttiva dell’annuario. In pratica si attuerà l’Albo d’Oro Nazionale su carta, integrante e propedeutico all’Albo d’Oro Nazionale digitale ragionato. La Ricerca è stata avviata sia sulle ricerche della Sig.ra Paola Tomasini iniziate nel 2021 e di quelle esposte in ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Predisposti i lineamenti per la individuazione della realizzazione complementare del programma di ricerca. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto Ordini Cavallereschi

IX/4/588 Progetto 2020/1 “Le vicende dei Militari Italiani in Russia” Volume II “1942 L’avanzata nella steppa”. Completato il manoscritto 3. Il Volume III “1942. La conquista del Donbass”. Completato il manoscritto 4. Scelti i testi per i volumi n. 4 e n. 5 che sono stati tutti trascritti.

IX/4/589 Progetto Prigionia 2019/1. Il Volume IV dedicato alla Memoria, e nella fase del manoscritto 4. Contatti con la casa Editrice Nuova Cultura per la definizione del format.  Il Vol. VI e VII sono in fase di approntamento con la collaborazione del Dott Giorgio Madeddu e del Dott Salvatore Carta, per la versione in lingua tedesca

IX/4/590 Ricerca per il Centenario. Titolo. “Ettore Viola. Combattente, Politico, Fondatore dell’Istituto del Nastro Azzurro.”. La Ricerca è stata avviata in ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Consiste nella edizione digitale dei volumi “Vita di Guerra” è “Il Congresso di Assisi”. La edizione integrale della guida al Fondo Ettore Viola presso la Biblioteca del Senato della Repubblica e di una introduzione di Giancarlo Ramaccia sulla figura di Ettore Viola. Tutto il materiale sopra citato è stato acquisti. Si è entrati nella fase di stesura del manoscritto. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto storia del Nastro Azzurro

IX/4/591 Il programma relativo alle CESVAM PAPERS è aggiornato sul www.storiainlaboratorio.blogspot,com, su www.associazionismomilitare.blogspot.com. Info: ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org

IX/4/592 Ricerca per il Centenario. Titolo. “La Presenza in Italia ed all’Estero dell’Istituto del Nastro Azzurro”. Struttura ed analisi iconografica delle Federazioni, Sezioni e Gruppi aperti in Italia all’estero dal 1923 ad oggi. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Dati relativi al continente asiatico e sud americano acquisiti. Mancano dati per l’Europa ed il Nord America. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto storia del Nastro Azzurro

 

IX/4/593 Per l’invio degli articoli e note per la Rivista  QUADERNI si prega di utilizzare la email: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org. Gli articoli e le note devono essere sottoposti alla visione del Collegio dei Redattori per la eventuale pubblicazione

IX/4/594 La Rivista QUADERNI – Anno LXXXIII, Supplemento XXIII, 2022, n. 3 23° luglio - agosto 2022 è stata pubblicata ed inviata secondo la Main List aggiornata al 1 agosto 2022

IX/4/595. Progetto 2016/1 Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945.”  Si ricerca documentazione su; Divisione Partigiana Garibaldi Rimpatrio. Ragusa 1945. Ipotesi di invio della Divisione a Trieste, in appoggio alle forze alleate. info www. laguerradiliberazionelastoria. blogspot.com

IX/4/596. Ricerca per il Centenario. Titolo. “I Congressi dell’Istituto del Nastro Azzurro” 1923- 2023. Struttura ed analisi iconografica. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Materiali raccoli per i primi 10 congressi. Iconografia disponibile. Per il mese di settembre ottobre si procederà alla raccolta del materiale per i congressi dal 13 al 22 e seguenti. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto storia del Nastro Azzurro

IX/4/597. Progetto 2020/2 Ordinamenti. Il Volume dedicato al Quadro di Battaglia del Regio Esercito il 10 giugno 1940 è  stato inviato in tipografia sotto la data del 30 agosto 2022. Pubblicazione prevista per la fine del mese di settembre/metà ottobre

IX/4/598. Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea. La Sessione di Laurea Estiva, è fissata per la prima deca del mese di dicembre 2022 e si terrà, salvo imprevisti dell’ultima ora, in presenza.

IX/4/599. Ricerca per il Centenario. Titolo. “Le Corti d’Onore. Gli Statuti. I Regolamenti dell’Istituto del Nastro Azzurro”. Struttura ed analisi iconografica della componente giurisdizionale dell’Istituto dal 1923 ad oggi. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Trascritti tutti i regolamenti Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/ comparto storia del Nastro Azzurro

IX/4/600 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 novembre  2022. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

 

lunedì 10 ottobre 2022

Una svolta nella vita pubblica italiana

 

8 settembre 1943, la società italiana dopo l’armistizio

di

Valentina Trogu

 

L’Italia dell’8 settembre 1943 è un Paese allo sbando, abbandonato da quella stessa classe dirigente che appoggiando il Fascismo ha costretto gli italiani ad affrontare una seconda Guerra Mondiale sotto una dittatura cinica e incurante delle conseguenze di un evento terribile. La fuga del re e di tanti generali da Roma, l’esercito lasciato senza direttive, le ferite profonde inferte in venti anni di fascismo hanno contribuito a segnare una pagina nera della storia dell’Italia che, ancora oggi, è piena di dilemmi e incongruenze.

Nel giorno della vergogna, con l’annuncio dell’armistizio con gli Alleati si apre, però, la possibilità per gli italiani di dimostrare la volontà di prendere in mano il proprio destino cancellando venti anni di persecuzioni, violenza psicologica e autoritarismo. La popolazione è divisa in due; da una parte gli antifascisti decisi a smantellare le fondamenta dell’edificio fascista distruggendo l’intero sistema di valori e dall’altra parte gli italiani fascisti che faticano a scrollarsi di dosso la scuola della violenza, della sopraffazione e dell’intolleranza. Crescere tra incitazioni all’odio per il diverso, criminalizzazione del nemico, lealtà nei valori guida del culto della potenza significa interiorizzare una cultura di ostilità e di vendetta.

 

La confusione dilagante caratterizzerà i due anni successivi all’armistizio dell’8 settembre mentre il vuoto lasciato dalla fuga del re e dall’assenza di una guida politica e morale è alla base della guerra fratricida che durerà fino al 1945. La mancanza di ideali condivisi e delle regole civili di riferimento è deleteria per la società e l’unico strumento individuato come possibile via di fuga da questo dilagante senso di impotenza, di vergogna e di sbandamento è la lotta armata. La perdita di morale ossia di valori e ideali condivisi, infatti, crea il caos nel sistema sociale di riferimento.

La morale è alla base delle scelte dei comportamenti degli individui e viene stabilita partendo dalla realtà sociale e politica, dall’organizzazione economica e giuridica e dalle tradizioni di un Paese. Far propria una morale significa avvicinarsi agli altri, accettare le dinamiche che consentono ad una società di trovarsi in equilibrio e di evolversi perché l’agire è condiviso, accettabile e vincolante.

Il sociologo polacco Bauman parla del concetto di “persona” esprimendolo nell’ambito dell’interazionismo simbolico e sottolineando la presenza di una maschera che ogni individuo indossa nel momento in cui ricopre un ruolo per essere accettato dal gruppo.  L’insieme di tutte le maschere forma l’identità della persona stessa ma cosa accade quando i ruoli non sono definiti, quando non ci sono regole o valori specifici a definire l’azione?

La responsabilità morale verso il prossimo viene meno e per ritrovare sé stessi e il proprio Paese può essere necessario trasferire la ricerca della moralità in una guerra civile com’è accaduto quell’8 settembre 1943. Italiani fascisti e antifascisti si sono ritrovati ad interrogarsi sulle basi del contratto sociale mentre intorno aleggiava la tragicità di un conflitto visto come l’unico modo per scuotere tutta la popolazione e risvegliarla dal sogno fascista ormai naufragato spronandola ad affrontare le proprie responsabilità e a compiere scelte che avrebbero delineato il percorso futuro.

La definizione “contratto sociale” è stata suggerita da Jean Jacques Rousseau nel trattato filosofico e politico del 1762 come risposta all’esigenza di definire un modello politico di società che, nell’impossibilità di ritornare allo stato di natura primigenio e constatata la crisi in cui versa l’uomo moderno, garantisca la costituzione di uno Stato democratico e assicuri la tutela della libertà individuale di ciascuno.

Tutto nasce secondo Rousseau da due aspetti tra loro strettamente collegati; l’individualismo dei cittadini, da cui deriva l’origine del potere politico, e il contrattualismo inteso come l’idea che l’associazionismo politico non possa esistere senza la sussistenza di un accordo razionale e convenzionale in grado di superare la legge del più forte definita dal filosofo come “patto leonino”. Rousseau parla di un Io comune garante dei diritti e delle libertà individuali come collante del contratto sociale la cui natura associativa tende a risolvere la condizione di ineguaglianza instaurata tra gli uomini. Di conseguenza la possibilità di raggiungere un ordine sociale è in Rousseau strettamente collegata alla giustizia politica e ha un valore spiccatamente morale.

Dove manca la morale regna il caos e se, in più, si aggiungono venti anni di dittatura, di rinuncia ai sogni, di constatazione che l’annunciata fine della guerra in realtà non si tradurrà in fatti la società si dirige verso lo sbando più totale. Non è possibile alienarsi, distaccarsi dalle vicende e far finta che il compito di risolvere la questione sia degli altri. L’8 settembre segna l’inizio di un maggior coinvolgimento degli italiani nella definizione del futuro del Paese e nella ricostruzione di quella Patria che secondo lo storico Carlo Greppi era morta da un pezzo. Volenti o nolenti, tutti i cittadini sono stati chiamati a scegliere se combattere il nazifascismo oppure no, se abbracciare l’idea di una violenza difensiva considerata giusta per accelerare la fine del conflitto o attendere un’involuzione naturale che presto o tardi sarebbe arrivata.

Decisioni da prendere velocemente, decisioni da prendere in autonomia per i tanti soldati rimasti privi di una guida e di indicazioni su chi fosse il nemico da combattere; giovani uomini con armi in mano chiamati ad affrontare una guerra mettendo a repentaglio la propria vita per difendere i compagni, gli italiani e l’onore di una Patria che, alla fine, è stato calpestato da una classe dirigente che pensava unicamente agli interessi personali.

Con l’8 settembre abbiamo assistito alla perdita dell’onore politico ma non dell’onore militare; le scelte sbagliate non sono partite dai soldati che hanno accolto seppur con reticenza il ruolo di difensori dell’Italia assegnato loro ma dall’incapacità della classe dirigente di prendere le giuste decisioni a causa di una totale assenza di conoscenza della cultura militare. Le terribili conseguenze della Prima Guerra Mondiale non sono state sufficienti per non far ripetere l’errore di iniziare un conflitto senza gli strumenti idonei per affrontarlo limitando al massimo i devastanti effetti sul Paese e sui cittadini.

 La storia, ancora una volta, non è riuscita ad essere un esempio per la classe politica italiana e, purtroppo, vicende di un recente passato sembrano identificare questa incapacità di comprensione degli errori per evitare di ripeterli come una caratteristica intrinseca della nostra nazione.

venerdì 30 settembre 2022

martedì 20 settembre 2022

Anno Accademico 2022/2023 Apertura delle Iscrizioni ai master

 

L’Istituto del Nastro Azzurro, tramite il CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare, ha attivato presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma master di 1° livello e corsi di perfezionamento  colti, nel quadro dei programmi accademici, a diffondere ed approfondire gli studi e le ricerche sul Valore Militare.

1.      Master di 1° Liv. In “Storia Militare Contemporanea. Dal 1796 ad oggi”.  presso la degli Studi N. Cusano Telematica Roma. Attivato dall’anno Accademico 2018/2019 (per laureati)

Iscrizione dal 1 settembre 2022. Info www.unicusano.it /master

 

Master di 1° Liv. In “ Politica Militare Comparata. Dal 1960 ad oggi. presso la degli Studi N. Cusano Telematica Roma. Attivato dall’anno Accademico 2020/2021 (per Laureati). Iscrizione dal 1 settembre 2022. Info www.unicusano.it /master

 

Master di 1° Liv. “Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale”. presso la degli Studi N. Cusano Telematica Roma. Attivato dall’anno Accademico 2021/2022 (per Laureati). Iscrizione dal 1 settembre 2022. Info www.unicusano.it /master

 

Corso di Aggiornamento e Perfezionamento . “Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. presso la degli Studi N. Cusano Telematica Roma.. Attivato dall’anno Accademico 2021/2022 (per Diplomati). Iscrizione dal 1 settembre 2022. Info www.unicusano.it /master

 

I Soci del nastro Azzurro hanno condizioni agevolate di iscrizione che sono riportate sul bando

Ulteriori Indicazioni ed approfondimenti: info  didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

venerdì 9 settembre 2022

Ordinamenti. Quadro di Battaglia del Regio Esercito 10 giugno 1940.


 Il manoscritto n. 5 del Volume dedicato al quadro di battaglia del Regio Esercito al 10 giugno 1940 è stato consegnato alla Edizioni Archeoares per la stampa, come da programmazione il 1 settembre 2022

mercoledì 31 agosto 2022

Ordinamenti Il Quadro di battaglia del regio Esercito. 10 giugno 1940 Bibliografia

 

Bibliografia

Ministero della Guerra, Calendario R. Esercito, XVII – 1939 – XVIII, a cura del S.I.M. Servizio Informazioni Militari, per le Edizioni Luigi Alfieri, Milano, 1938, - Rizzoli & C, Anonima per l’Arte della Stampa, Milano 1938

 

Ales S., Dell’Uomo F., Bandiere, Stendardi, Labari,e Gagliardetti dei Corpi Militari dello Stato. 1860 -2007.

Ales S., Crociani P., Viotti A., Struttura, Uniformi, Distintivi ed Insegne delle Truppe Libiche. 1912 -1943, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 2012.

Ascoli M., La Guardia alla Frontiera, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 2003,

Borgatti M., Storia dell’Arma del Genio, Roma, Edizioni Arti Grafiche, 1928.

Ceva L, Curami A., La meccanizzazione dell’Esercito fino al 1943, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1989. II Volumi

Chiusano A., Elementi di Araldica, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1995

Dell’Uomo F., Puletti R., L’Esercito Italiano verso il 2000. Storia dei Corpi dal 1861., Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1998.

Faldella E., L’Italia e la Seconda Guerra mondiale, Revisione di giudizi, Rocca San Casciano, Casa Editrice Cappelli, 1960

Figara A., Guardia alla Frontiera, Livorno, Edizioni Stella Maris, 1990.

Ghiachi Truppe coloniali italiane. Tradizioni, colori, Medaglie, Firenze, 1977

Grandi F., Dati Sommari delle artiglierie in servizio, Torino, Edizioni Vigliotti, 1934.

Montù C., Storia dell’Artiglieria italiana, Roma, Biblioteca di artiglieria e genio, 1934-1952, XVI Volumi

Lidell Hart, B. H., Storia di una Sconfitta. La Seconda Guerra Mondiale Raccontata dai generali del terzo Reich,, Milano, BUR, Rizzoli, 1998.

Manzoni C., Ordinamento dell’Esercito Metropolitano, delle forze coloniali e dei corpi armati, Torino, 1923.

Ministero della Guerra, Annuario Ufficiale delle Forze Armate del regno d’Itala. Sunti storici ed organici delle armi, corpi e servizi, Roma, Poligrafico dello Stato, 1938.

Rizza M., Le Truppe alpine e l’Associazione Nazionale Alpini nel terzo centenario,

Rochat G., L’Esercito Italiano da Vittorio Veneto a Mussolini, Bari, Laterza, 1987

Stefani F., Storia della dottrina e degli ordinamento dell’Esercito Italiano, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1985 e segg. VI Volumi.

Zabert S., Fortificazione permanente moderna, Torino, Edizioni Piemontese, 1939

 

mercoledì 10 agosto 2022

Ordinamento. Quadro di battaglia del Regio Esercito 10 giugno 1940. Premessa

 Premessa

Oggetto del presente volume è la individuazione delle unità, corpi e reparti che componevano il Regio Esercito italiano al 10 giugno 1940, giorno della dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna ed alla Francia da parte del Regno d’Italia. Questa esposizione è, nella sostanza, la descrizione del Quadro di Battaglia nei suoi aspetti ordinativi, così come rappresentato in una pubblicazione del S.I.M., il Servizio Informativo Militare del 1940. È una fonte aperta, divulgativa, quasi di propaganda, che va presa cosi come si presenta.

L’ordine di esposizione è quello classico: prima si riportano gli Istituti di Formazione (Scuole e le Accademie) poi le Armi, che al tempo di chiamavano combattenti, con le loro specialità, indi i Servizi, cioè la logistica espressa attraverso le organizzazioni di funzione, indi i Corpi che erano presenti nel 1940 e che con la guerra sono scomparsi, come quello della Guardia alla Frontiera, e quelli delle Regie Truppe Coloniali, per la Libia, per l’Eritrea e per la Somalia. La fonte citata riporta anche una ampia iconografia del 1940 che rileva come la propaganda spesso è ingannevole. Molto di quanto è rappresentato, alla prova della guerra, in rapporto tra obiettivi/mezzi, sì rilevò non all’altezza, sia in termini di qualità che di quantità. Rimane, peraltro, il dubbio, se tutto ciò sia dovuto a cattivo impiego dottrinale o di comando o a reale insufficienza quantitativa e qualitativa. Ma per avere questo occorre articolare il Quadro di Battaglia con ulteriori dettagli, come la composizione numerica del personale, quella di armi e equipaggiamenti, quella dei mezzi ed automezzi, quella di dotazioni e scorte, ma si sarebbe andati i limiti per questo volume.  Così come è presentato, il Quadro di Battaglia permette di dire che il Regio Esercito italiano avrebbe dovuto dare, almeno nei primi mesi di guerra, risultati più positivi di quelli poi realmente conseguiti, in quanto era una entità di tutto rispetto.

I limiti di spazio sono individuati nei confini del Regno d’Italia quali erano nel 1940: il territorio metropolitano, quello che veniva definito “la madrepatria”, indi il Regno d’Albania con i suoi confini del 1939, poi il Dodecanneso, la Libia, l’Eritrea e a la Somalia, che erano considerate colonie, e il territorio del Regno d’Etiopia, conquisto, ma non assoggettato completamente, nel 1936. Eritrea, Somalia e Regno d’Etiopia, tutti territori nel cosiddetto Corno d’Africa, erano denominati anche A.O.I., Africa Orientale Italiana.

I limiti di tempo sono precisi: il 1940, nel mese di giugno, nella avvertenza che in quei mesi iniziali dell’anno erano stati adottati vari provvedimenti ordinativi, in relazione alla nostra dichiarata “non belligeranza”, ma sostanzialmente non incidenti nel Quadro di Battaglia, così come noi lo stiamo presentando.

Scopo e finalità della ricerca, di cui questo volume è espressione, è quello di dare una idea delle nostre forze di terra, che non erano poi, in raffronto a quelle degli altri Eserciti europei, così deboli e inconsistenti come poi, nel secondo dopoguerra si volle far credere a giustificazione dei risultati conseguiti, e, in un contesto più ampio, a giustificare una guerra perduta. Certamente la guerra, divenuta mondiale, non si sarebbe vinta, come non la vinta né la Germania, né tantomeno, la stessa Francia, invasa, divisa ed occupata per cinque anni, e, nella sostanza strategica, la stessa Gran Bretagna. Ma, per L’Italia date le forze a disposizione, una condotta migliore e qualche vittoria su larga scala, che in 39 mesi di guerra non fu mai conseguita, che si poteva, peraltro, conseguire avrebbe dato al Regio Esercito, inteso nella sua globalità, più prestigio e più considerazione.

I

martedì 19 luglio 2022

Ordinamenti. Il Quadro di Battaglia del regio Esercito Nota degli Autori

 

Nota degli Autori

 

La gestione di questa ricerca viene da lontano. Per oltre dieci anni, tra un rallentamento, una stasi e un riavvio essa si è snodata senza mai concludersi. Ad un certo momento complice anche l’emergenza sanitaria, sembrava che tutto dovesse rimanere inedito. Poi è arrivata la svolta con l’approvazione del progetto da parte del Ministero della Difesa dedicato agli “Ordinamenti”. Inserita, ed in parte ispiratrice in tale progetto, la ricerca ha trovato la sua finalizzazione e la sua conclusione. Ovvero dare un documento iconografico e tangibile, seppure limitato (si doveva procedere anche alla compilazione del Quadro di Battaglia della Regia Marina e della Regia Aeronautica) nel contesto del Progetto. Data la mole dei documenti si è proceduto a scindere il volume, come il precedente, in due Tomi, per ragione di praticità. Crediamo di aver dato materiale sufficiente per avere una prima idea di quello che era la nostra forza armata terrestre alla vigilia del conflitto; un volume a base iconografica e didascalica, che è più per la consultazione e la documentazione che la lettura vera e propria, ma che sicuramente si inserisce nel solco delle pubblicazioni di questo progetto come naturale complemento.

Si ribadisce che il Quadro di Battaglia qui presentato è tratto da fonti aperte, ovvero dalla pubblicazione del Ministero della Guerra, Calendario R. Esercito, XVII – 1939 – XVIII, a cura del S.I.M. Servizio Informazioni Militari, per le Edizioni Luigi Alfieri, Milano, 1938, - Rizzoli & C., Anonima per l’Arte della Stampa, Milano 1938

 

M.C., L.M.