1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO

1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO
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1866 Il Combattimento di Londrone

ORDINE MILITARE D'ITALIA

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CAVALIERE DI GRAN CROCE

Collana Storia in Laboratorio

Il piano editoriale per il 1917 è pubblicato con post in data 12 novembre 2016

Per i volumi pubblicati accedere al catalogo della Società Editrice Nuova Cultura con il seguente percorso:
www.nuovacultura.it/catalogo/collanescientifiche/storiainlaboratorio

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014
Collana Storia in Laboratorio . Scorrendo il blog si trovano le indicazioni riportate sulla quarta di copertina di ogni volume. Ulteriori informazioni e notizie possono essere chieste a: ricerca23@libero.it

Testo Progetto Storia In Laboratorio

Il testo completo del Progetto Storia in Laboratorio è riportato su questo blog alla data del 10 gennaio 2009.

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La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011

La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011
Direttore della Collana: Massimo Coltrinari. (massimo.coltrinari@libero.it)
I testi di "Storia in Laboratorio"
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sabato 29 ottobre 2022

Internamento in Svizzera 1943 - 1945. Il Rimpatrio.

La vicenda del Savoia Cavalleria 




Oltre che dalla Francia, un paese che occorre prendere in esame più nel dettaglio è la Svizzera. Qui dal settembre 1943 trovarono rifugio e scampo molti italiani che ritenevano non essere prudente rimanere in Italia.  Tra questi moltissimi professori e docenti del Politecnico di Torino, molti di estrazione israelita, che, tramite canali accademici, raggiunsero la Svizzera e furono internati. Riuscirono a promuovere corsi universitari nei campi di internamento che li ospitavano e quindi a non disperdersi. Nel maggio 1945 rientrarono a Torino ed ebbero la capacità di riprendere le attività accademiche e ridare vita alla loro attività. 


Altro significativo esempio dell’Internamento in Svizzera, che ovviamente fu più organizzato e meglio regolato di quello dalla Germania e dalla Francia, anche perché il numero degli internati non superava le 20.000 unità, è quello del Reggimento “Savoia Cavalleria”. Questo reparto di Elites del Regio Esercito, all’indomani dell’8 settembre 1943, per sottrarsi alla cattura tedesca e per non disperdersi e sciogliersi rimase in armi fino a che si presentò al confine elvetico al completo degli organici e con tutte le armi, le dotazioni ed i mezzi assegnati. L’internamento fu concesso e il reggimento deposte le armi ed ogni materiale di guerra in appositi magazzini, ebbe il personale internato in un campo di concentramento. Sul finire di Aprile, stante la situazione a Milano, il reggimento riprendendo il suo assetto operativo, rientrò in Italia e nei giorni della liberazione si mise a disposizione del Comando Volontari della Libertà, a cui capo era il gen. Raffaele Cadorna, che da colonello aveva nel 1940 comandato il Reggimento. In quei giorni il “Savoia Cavalleria” svolse funzioni di ordine pubblico a Milano.

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