1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO

1866 QUATTRO BATTAGLIE PER IL VENETO
Il volume e acquistabile presso tutte le librerie, oppure si può chiedere alla Casa Editrice (ordini@nuovacultura.it) o all'Istituto del nastro Azzurro (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

1866 Il Combattimento di Londrone

ORDINE MILITARE D'ITALIA

ORDINE MILITARE D'ITALIA
CAVALIERE DI GRAN CROCE

Collana Storia in Laboratorio

Il piano editoriale per il 1917 è pubblicato con post in data 12 novembre 2016

Per i volumi pubblicati accedere al catalogo della Società Editrice Nuova Cultura con il seguente percorso:
www.nuovacultura.it/catalogo/collanescientifiche/storiainlaboratorio

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014

.La collana Storia in Laboratorio 31 dicembre 2014
Collana Storia in Laboratorio . Scorrendo il blog si trovano le indicazioni riportate sulla quarta di copertina di ogni volume. Ulteriori informazioni e notizie possono essere chieste a: ricerca23@libero.it

Testo Progetto Storia In Laboratorio

Il testo completo del Progetto Storia in Laboratorio è riportato su questo blog alla data del 10 gennaio 2009.

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La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011

La Collana Storia in Laboratorio al 31 dicembre 2011
Direttore della Collana: Massimo Coltrinari. (massimo.coltrinari@libero.it)
I testi di "Storia in Laboratorio"
sono riportati
sul sito www.nuovacultura.it
all'indirizzo entra/pubblica con noi/collane scientifiche/collanastoriainlaboratorio/pagine 1 e 2

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lunedì 28 febbraio 2022

Istituto Tecnico Industriale Minerario Statale “Giorgio Asproni- Enrico Fermi” di Iglesias. Centenario del MiIlite Ignoto

 

PROGETTO SCUOLA IN LABORATORIO ANNO 2021.

Istituto Tecnico Industriale Minerario Statale “Giorgio Asproni- Enrico Fermi” di Iglesias.

Referente: Prof.ssa Zurru Silvia – Partecipanti: Classi 5 Chimici e 5 Geotecnici.

Presentazione della Scuola. L'Istituto di Istruzione Superiore Statale Minerario Giorgio Asproni è nato il 3 Maggio del 1871 come Scuola Mineraria, destinata a formare tecnici in grado di gestire l'attività estrattiva delle miniere locali. Dal 1911 la sede è ubicata in un prestigioso edificio nella centrale Via Roma di Iglesias; attualmente la struttura ospita i due indirizzi Chimica dei materiali e Geotecnici. Le aule e i laboratori sono moderni e funzionali, il contesto architettonico è ricco di fascino e storia; la scuola è anche sede di una importante Biblioteca, di un Museo Mineralogico e, nei sotterranei, di un Museo dell'Arte Mineraria.  L'accorpamento con l'Istituto Tecnico Commerciale Enrico Fermi, risalente al 2015, ha rafforzato la presenza significativa della Scuola nel contesto educativo, culturale e professionale del territorio del Sulcis Iglesiente. Entrambi gli Istituti hanno seguito l'evoluzione tecnologica e le sue applicazioni, arricchendo negli anni la loro offerta formativa. Attualmente gli indirizzi di studio sono, per il settore industriale, i corsi Geotecnico, Chimico, Elettronico, Informatico e Liceo delle scienze applicate, per il settore commerciale-turistico i corsi Amministrazione, finanza e marketing e Turismo.

Presentazione dell'elaborato. Il nostro elaborato nasce da una riflessione, dalla consapevolezza che un monumento, al di là della retorica di molte celebrazioni, è davvero importante per tenere viva la memoria e impedire che la storia sia dimenticata, soprattutto la storia delle persone comuni, semplici, ma non per questo meno importanti e significative. Abbiamo aderito al progetto proposto dal CESVAM e ne abbiamo condiviso gli obiettivi, abbiamo approfondito la vicenda del Milite Ignoto, analizzando il materiale che ci è stato inviato dall'Istituto del Nastro Azzurro e abbiamo iniziato a svolgere alcune ricerche sull'argomento. In particolare, siamo rimasti molto colpiti da un pensiero di Giulio Douhet: “Tutto sopportò e vinse il Soldato. Perciò al Soldato bisogna conferire il sommo onore, quello cui nessuno dei suoi condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di ambizione. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba alla stessa altezza dei Re e del Genio”.

Questa frase ci ha portato ad una riflessione sul legame che si viene a creare tra un monumento e la memoria collettiva, legame che può mantenersi nel tempo, ma che rischia di sbiadire e perdere valore, se non interviene qualcosa che lo rafforzi e gli dia un senso. Così abbiamo scoperto che la consuetudine di ricordare i caduti in guerra tributando onori e gloria è stata molto diffusa anche a livello locale; nella nostra città, Iglesias, nel 1921 nacquero due comitati per raccogliere fondi e onorare la memoria dei caduti della Grande Guerra. Uno, in particolare, era formato da un gruppo di allievi della nostra scuola, in gran parte reduci, che vollero realizzare una lapide in marmo in memoria di undici studenti ed ex studenti vittime del conflitto. La cerimonia fu molto toccante. Intervennero Associazioni di combattenti, mutilati, madri e vedove di guerra, autorità civili e militari. La lapide per anni fu onorata e ogni 4 novembre fu omaggiata con corone di fiori e discorsi commemorativi. Poi, con lo scorrere del tempo, è stata trascurata ed è finita per diventare un oggetto decorativo, come tanti altri. Generazioni di studenti le sono passate accanto, senza conoscerne il senso e la storia. A questo punto della ricerca ci siamo resi conto di aver proprio qui, a pochi metri dalle nostre aule, un monumento davvero importante, che secondo noi poteva collegarsi con gli obiettivi e le finalità del progetto. Queste le parole scolpite sulla lapide accanto ai nomi:

LO STUDIO, LA RUDE LOTTA CON LA ROCCIA LI AVEVA TEMPRATI

PUGNARONO CON VALORE DI SARDI

MORIRONO CON LA VISIONE RADIOSA DELLA GRANDEZZA D'ITALIA

Undici nomi, undici date, undici vite spezzate e dimenticate. A volte le coincidenze sembrano aspettarci, sembrano indicarci che anche il caso può mostrarci una strada inaspettata... Undici, undici come le bare allineate difronte a Maria Bergamas, la madre straziata dal dolore e annichilita dal peso della scelta. E undici come noi, studenti nella stessa scuola, ma 100 anni dopo... Cosa erano per noi gli undici nomi degli studenti morti in guerra, le undici date scolpite nel marmo? Cosa sapevamo noi di loro, delle loro vite, del loro tragico destino? Così è iniziata la nostra ricerca, il nostro laboratorio di storia. Le prime informazioni, frutto della ricerca nell'albo dei caduti, hanno confermato che di alcuni dei giovani non si conosce il luogo di sepoltura, e così li abbiamo sentiti ancora più vicini ai soldati ignoti allineati nella basilica di Aquileia...

Le fotografie ingiallite, i diari di brigata e i dettagli delle battaglie che li videro cadere, i certificati di nascita e di morte, gli archivi della scuola... Storie lontane, di gelo, di polvere, di dolore, le abbiamo ricostruite e le sentiamo molto più vicine. Ciascuno degli undici studenti delle due quinte, indirizzo Chimici e Geotecnici, ha avuto il compito di ricostruire i dettagli della vita degli undici giovani soldati, e per ognuno di loro, al termine della ricerca, è stata compilata una scheda che contiene sia i dati biografici che, laddove sia stato possibile, la ricostruzione delle vicende militari, ricostruita attraverso la lettura di vari testi, in particolare i diari delle brigate. Conclusa la ricerca, si può fare un bilancio di questa esperienza. Gli obiettivi che erano stati prefissati sono stati pienamente raggiunti, e oltre al lavoro in aula e nei laboratori, ci è stata offerta una occasione straordinaria di approfondimento, grazie al Convegno organizzato il 18 dicembre nell'Aula Magna della Scuola, al quale hanno partecipato il presidente provinciale del Sulcis Iglesiente dell'Istituto del Nastro azzurro dott. Madeddu e il vicepresidente colonnello Burdi, il professor Accardo dell'Università di Cagliari e il colonnello Cadeddu storico militare. In questa occasione abbiamo avuto l'opportunità di presentare la nostra ricerca, ma soprattutto di ascoltare i relatori, che hanno ricostruito la vicenda del Milite Ignoto, parlato del valore e dell'importanza dell'iniziativa promossa dal CESVAM e  evidenziato l'importanza della memoria per la comunità, aprendo prospettive di riflessione molto profonde e interessanti. A loro un ringraziamento caloroso, e un augurio per una collaborazione duratura con la nostra scuola.

Ecco i risultati della nostra ricerca:

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